Donne maltrattate: le dieci violenze nel mondo
Dalla violenza domestica allo stalking, dagli abusi sessuali alle spose bambine: ecco il triste decalogo della (maltrattata) condizione femminile nel mondo.
Violenza sulle donne: i numeri
Donne maltrattate (una su tre in Italia, il 35% nel mondo), donne uccise: in Europa, la prima causa di morte per le donne fra i 14 e i 44 anni, è la violenza domestica che uccide più delle guerre, più delle malattie, più degli incidenti. E ancora: in Italia, una morte violenta su tre ha per vittima una donna ammazzata dal proprio partner. I dati risalgono al 2002 e arrivano dal Consiglio d’Europa e dall’Istat.
Da allora lo scenario è cambiato di poco e la strada per un mondo a misura di donna è ancora lunga. Perché sebbene diminuiscano le violenze, crescono quelle che fanno più danni, che provocano più ferite. E perché un giovane su 4 giustifica gli uomini violenti e uno su 3 la violenza domestica è un affare privato. E perché, a proposito di violenza sulle donne, sono ancora troppe le sentenze che condannano le vittime.
Stalking: donne maltrattate, perseguitate
Donne maltrattate dai mariti, perseguitate dagli ex o dai vicini di casa che si trasformano in stalker, uomini che non si rassegnano ai "no" e che arrivano a tragici epiloghi: perciò la prevenzione è tanto importante. A proposito c’è E.V.A. (Esame delle violenze agite) il protocollo per captare e catalogare i segnali, anche minimi, dei legami che stanno degenerando. Un progetto che funziona, a leggere i dati del Ministero secondo cui nel 2014 gli atti persecutori sono diminuiti del 21% rispetto all’anno precedente: “Ha funzionato la prevenzione, con l'ammonimento e l'allontanamento da parte del questore" ha commentato il ministro dell'Interno, Angelino Alfano, proprio nel giorno in cui, a Nicolosi, lo stalking uccideva una 20enne.
Dal 2009, quando è entrato in vigore l'articolo 612 bis del codice penale che lo ha istituito come reato, al 2011, le denunce sono aumentate del 25% per cento ma il sommerso, secondo le stime, sfiora l'80%. Come al solito, le prime protagoniste della lotta contro la violenza sulle donne, dovrebbero essere le donne.
Stupro: donne non solo maltrattate, abusate
I dati Istat del 2015 sulle donne non solo maltrattate ma vittime di abusi sessuali hanno rivelato che 652 mila sono state stuprate e 746 mila hanno subito un tentato stupro. L'Istat ha inoltre confermato che l’inferno avviene per lo più tra le mura domestiche: il 62,7% delle volte l’autore è un partner, attuale o precedente. Il problema, però, sta nella violenza taciuta. Un’omertà figlia della paura delle conseguenze e dell’ingiustizia della giustizia che, troppe volte, fa il processo alle vittime.
Femminicidio: il delitto d'onore del Terzo Millennio
Donne maltrattate prima e uccise poi, in delitti che, meno di 30anni, fa il codice penale definiva d’onore e oggi la cronaca descrive come femminicidio: da gennaio ad agosto 2016 è successo 76 volte. Poco più del 20% in meno rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente ma non abbastanza per riscattare gli ultimi 10 anni: "le donne uccise nel nostro Paese sono state 1.740: 1.251 (il 71,9%) in famiglia, e 846 di queste (il 67,6%) all'interno della coppia; 224 (il 26,5%) per mano di un ex" sottolinea Fabio Piacenti, presidente dell'Eures, che con un Osservatorio ad hoc scandaglia la cronaca. E rivela che: nel 40,9% dei casi il movente è passionale, uno su 5 deriva da liti o dissapori, quasi un uomo su 3, dopo, cerca di togliersi la vita. Le armi da taglio sono le più frequenti, seguite da quelle da fuoco mentre uno su 10 ha soffocato o strangolato la vittima. Una donna su 7 subisce violenze prima di essere uccisa, poco meno di una su 10 ha denunciato il suo futuro omicida. Infine le vittime secondarie dei femminicidi, i figli rimasti orfani: 1.628, negli ultimi 10 anni.
Spose bambine: (giovani) donne maltrattate e perdute
Ogni anno le spose bambine sono 15 milioni. Entro il 2050 il primato andrà all'Africa. A volerle contare tutte, sono 700 milioni in tutto il mondo. Una su tre (circa 40 milioni) aveva meno di 15 anni il giorno che qualcuno le ha detto di rispondere “sì, lo voglio”. Loro sono giovani donne costrette dalla famiglia a diventare le mogli di uomini più vecchi anche di 30 anni, uomini che strappano loro l’infanzia, l’istruzione, un futuro per sottoporle a rapporti sessuali, maltrattamenti, gravidanze troppo precoci, spesso causa di complicazioni di salute, quando non letali.
Succede perfino in Italia, dove le spose bambine (note) sono 2mila ogni anno. Sebbene nel luglio 2015 il Consiglio delle Nazioni Unite per i diritti umani abbia approvato all’unanimità la risoluzione che considera i matrimoni precoci una violazione dei diritti umani sono ancora troppi gli stati in cui la pratica continua.
Violenza domestica: donne maltrattate ogni giorno
Quasi 7 milioni di donne, per la precisione 6 milioni e 788 mila, ha subito una qualche forma di violenza fisica o sessuale nel corso della vita, per lo più ad opera di un partner o un ex. Tanto che la violenza è la causa scatenante del 41,7% delle separazioni. Sebbene gli ultimi dati dell’Istat parlino di numeri in calo, quando succede va peggio.
A scandagliare le 4 milioni 353 mila denunce di violenza fisica, si scopre infatti che sono aumentati (dal 26,3% al 40,2%) i maltrattamenti che hanno causato ferite e le situazioni in cui le donne hanno temuto per la propria vita (dal 18,8% del 2006 al 34,5% del 2014). Le separate e divorziate sono le più esposte al rischio (51,4% delle denunce) e nemmeno le donne incinte sono al riparo: per il 5,9% di loro le violenze sono iniziate con la gravidanza, per l’11% sono aumentate e per il 23,7% sono diminuite. Non scomparse. Inoltre, spaventa quel 16,7% dei femminicidi epilogo di “violenze note”, l’8,7% delle volte denunciate (invano) alla giustizia.
Infibulazione: le mutilazioni genitali
A proposito di donne maltrattate, le mutilazioni genitali femminili praticate in decine di Paesi nel mondo - per il 90% nel continente africano -, sottopone 30 milioni di giovani (solitamente fino ai 15 anni d'età) a una pratica tradizionale orribile, messa al bando a livello mondiale da una risoluzione dell’Onu nel 2012 sebbene in molti parsi sia ancora legale. Classificata in 4 tipologie, a seconda della gravità consiste nella rimozione parziale o totale dei genitali femminili esterni: dalla circoncisione all’escissione del clitoride, fino alla più devastante, l’infibulazione. Questa infatti consiste nell’asportazione de clitoride, delle piccole e parte delle grandi labbra e la cucitura della vulva, lasciando un piccolo foro per urina e sangue mestruale. Cucitura che viene tolta dallo sposo, la prima notte di nozze.
Prostituzione: donne ingannate e maltrattate
Nei primi sei mesi del 2016 sono arrivate in Italia 3600 nigeriane, il doppio rispetto allo scorso anno: per 8 su 10 il futuro riserva il marciapiede, maltrattamenti, violenze, minacce. La tratta delle donne illuse nel paese d’origine e trasformate in prostitute all’estero rende sempre di più, soprattutto in Italia. L’allarme è stato lanciato dall’Ion, l’Ufficio Internazionale delle Nazioni Unite per le Migrazioni: "Ciò a cui abbiamo assistito quest'anno - ha sottolineato Simona Moscarelli, dell'Iom - è un fenomeno che non ha eguali. C'è stato il più significativo aumento del numero di donne nigeriane arrivate in Italia da 10 anni a questa parte". Ma non solo: "C’è stato anche un grande aumento di bande criminali e reti di trafficanti impegnati nello sfruttamento di ragazze nigeriane sempre più giovani".
Controllo delle nascite: maltrattate le aspiranti madri
Aborto forzato, sterilizzazione obbligatoria: la pianificazione familiare maltratta le donne aspiranti madri. Lo fa in virtù di quel controllo delle nascite praticato nella Cina all’insegna della politica del figlio unico. Una pratica che Chai Ling, leader del movimento di Tiananmen, ha definito “il più grande crimine contro l’umanità attualmente in atto, lo sventramento segreto e inumano di madri e figli, un Olocausto infinito che va avanti da trent’anni”. Era il 2013, anno in cui dopo 40 anni la pianificazione familiare è stata abolita dalla Corte Suprema cinese, non senza aver devastato donne, madri, padri e aspiranti famiglie. “Figli unici, figli maschi, figli sani” recitava l’articolo 49 della Costituzione cinese, pena aborto forzato e sterilizzazione.
Aggressione con acido: donne maltrattate per la vita
Dall’Asia meridionale all’Italia, le aggressioni con l’acido, volte a deturpare per sempre le vittime è una delle violenze più terribili. Le donne sono maltrattate per la vita, costrette prima a spaventosi dolori e poi a convivere con il ricordo della violenza. Perché come sottolineano le associazioni, la maggior parte delle donne sopravvive all’attacco.
In Italia, oltre alla folle coppia Levato e Boettcher, chiamata “dell’acido” per l’attitudine a sfregiare i precedenti compagni di lei, c’è Lucia Annibali, vittima della follia di Luca Varani che l’ha condannata a vivere “da ustionata” diventando, suo malgrado, il simbolo della violenza sulle donne.