Stalking: a Nicolosi uccisa una 20enne, a Roma Alfano loda i risultati della legge

Mentre a Roma, il ministro Angelino Alfano stava lodando i risultati della legge anti-stalking, a Nicolisi l'ennesimo femminicidio: uccisa la 20enne Giordana Di Stefano dal suo ex, denunciato due anni fa. 

Giordana di Stefano è stata accoltellata a Nicolisi dall'uomo denunciato per stalking nel 2013.


L'ennesimo femminicidio. Si chiamava Giordana Di Stefano, aveva 20 anni, era la giovane madre di Asia: il 7 ottobre 2015 l’uomo che diceva di amarla ma in realtà la perseguitava - tanto da essere denunciato per stalking nel 2013 - l’ha uccisa, con una coltellata dopo l’altra, lasciandola morire da sola, nella sua auto, un'Audi A2, in via Monte Peluso, ai piedi dell’Etna. E pensare che proprio il 7 ottobre era il giorno in cui si sarebbe dovuta tenere la prima udienza preliminare del procedimento: la Procura aveva chiesto il rinvio a giudizio dell’imputato, i suoi legali avevano proposto riti alternativi, ipotizzando anche una bonaria risoluzione. Risultato: l’udienza è stata rinviata e la giovane uccisa. 

Era bella, Giordana, a sfogliare il suo profilo Facebook si scopre che amava danzare, che di recente aveva festeggiato il compleanno della sua piccola Asia, che aveva tanti amici, che aveva tutta la vita davanti. Per (tragica) ironia del destino, mentre a Nicolosi si consumava l’ennesimo femminicidio, a Roma il ministro dell'Interno, Angelino Alfano, osannava i risultati ottenuti proprio grazie alla legge sul femminicidio: “sono calati in modo significativo sia gli omicidi che le lesioni” dichiarava il ministro al convegno Stalking: ossessione criminale alla Scuola superiore di Polizia in occasione della presentazione della serie tv Stalker in onda a fine mese su Premium Crime. E ancora: “Ha funzionato la prevenzione, con l'ammonimento e l'allontanamento da parte del questore" constatava soddisfatto alla luce delle voci con un meno davanti ai numeri: omicidi (- 6,33%), atti persecutori (-21,3%), maltrattamenti in famiglia o verso i bambini (-16,4%), percosse (-6,75%), e violenze sessuali (-18,44%). Purtroppo, visto e considerato quello che stava succedendo in quei momenti in Sicilia e quello che è successo neanche 20 giorni fa in provincia di Napoli - dove Enza Avino è stata uccisa dal suo ex compagno il giorno in cui aveva presentato l’ennesima denuncia contro di lui -, la strada da fare è ancora lunga, molto lunga. 

Non solo in Italia: secondo i dati appena diffusi da Terre des Hommes, nel mondo sono circa 70 milioni le giovani donne tra i 15 e i 19 anni che subiscono violenze fisiche, che ogni anno provocano circa 60mila morti, una ogni 10 minuti. “Lo stalking è una persecuzione e come tale si deve punire, ma si deve anche prevenire e proteggere" ha dichiarato Alfano indicando nelle tre “P” le linee “che devono reggere il sistema”. In particolare, ha aggiunto, bisogna puntare sulla protezione, che "va data a chi non accetta di girare la testa dall'altra parte. Se qualcuno chiama noi lo dobbiamo proteggere: chi vuole denunciare sappia che sarà protetto dallo Stato, sia durante le indagini che nel processo. Inoltre - ha concluso - bisogna puntare sulla sicurezza integrata con le associazioni no profit: l'obiettivo è integrare l'aspetto securitario del lavoro delle forze di polizia con il sostegno sociale delle associazioni che i aiutano a creare un mondo più sicuro".

Intenti più che nobili che, però, stridono enunciati proprio oggi, mentre una giovane donna che due anni fa non ha girato la testa dall’altra parte e ha denunciato l’uomo che la perseguitava, veniva accoltellata nell’abitacolo della sua auto.

Copyright foto:  Facebook@Giordana Di Stefano
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