Femminicidio in Italia: 9 eclatanti casi
Il femminicidio in Italia è una delle piaghe sociali che, nonostante campagne di sensibilizzazione, proposte di leggi e sollecitazioni anche dal mondo ecclesiastico, sanguinano ancora copiosamente su tutti i quotidiani del nostro paese.

Femminicidio in Italia: sempre più in ascesa i casi di violenza domestica (e non) che si traducono in veri e propri omicidi.
Femminicidio in Italia: Il caso di Wilma Montesi

Wilma Montesi: questo caso di femminicidio è stato tra i più misteriosi in Italia.
La vicenda di Wilma Montesi è uno tra i casi di femminicidio più eclatanti che ha firmato una delle pagine più burrascose della vita sociale e politica italiana. Il cadavere di una bella ragazza romana viene rinvenuto riverso sulla spiaggia di Torvaianica, non lontana dalla capitale. Gli investigatori liquidano il caso affermando che la morte della vittima sia stata dovuta ad un malore ma i risvolti che la vicenda assume, grazie alle inchieste condotte da un piccolo giornale scandalistico, sono degne della trama di Twin Peaks. La ragazza infatti, pare sarebbe morta durante un festino a base di droga e alcol, dove esponenti di spicco della scena politica italiana avevano preso parte. Il caso rimbalza così sulle pagine politiche e crea in quegli anni una profonda spaccatura mediatico-politica.
Massacro del Circeo, un caso tra i più efferati in Italia

Donatella Colasanti, la superstite del massacro del Circeo, è morta al'età di 47 anni per neoplasia mammaria.
Il Massacro del Circeo è la vicenda che spiega bene quanto e come la cattiveria umana assuma talvolta forme raccapriccianti. Protagoniste di questa triste storia, occorsa negli Settanta, due ragazzine di bassa estrazione sociale, Rosaria Lopez e Donatella Colasanti, che vennero adescate e rapite da un gruppo di tre giovani facenti parte dell'alta borghesia romana e vicini ad ambienti di destra neofascisti. Le ragazze vennero rinchiuse dai loro tre aguzzini nella villa degli orrori sul litorale del Circeo. Ogni tipo di sopruso, vessazione e tortura vennero inflitte con ferocia gratuita sul corpo e nell'anima delle ragazze, di cui una, facendosi credere morta, riuscì miracolosamente a scampare alla furia omicida e distruttrice dei ragazzi, appartenenti alla cosidetta “Roma bene”. Uno di loro, Angelo Izzo, si macchierà più tardi di altri due gravi femminicidi.
Il delitto di via Poma, uno dei più longevi
L'omicidio di Marta Russo, tra i più clamorosi casi
Delitto di Garlasco, il truce femminicidio ai danni di Chiara Poggi
Il femminicidio di Antonella Russo, morta per difendere la madre
Delitto di Perugia, mistero e femminicidio

Meredith Kercher, la giovane studentessa inglese, vittima di uno dei casi di femminicidio più seguiti in Italia.
Il 1 novembre 2007 Meredith Kercher viene ritrovata con la gola tagliata nella sua residenza di Perugia che condivideva con un'altra giovane americana Amanda Knox. Quest'ultima viene immediatamente accusata, insieme con il suo fidanzato Raffaele Sollecito, per l'uccisione dell'amica. Successivamente viene incolpato per l'omicidio un giovane di origine ivoriana Rudy Guede, condannato a 16 anni di reclusione. Le indagini, particolarmente travagliate, fanno poi riemergere gravissime accuse a carico della coppia Knox-Sollecito, che vengono in seguito definitivamente assolti. Amanda Knox, dopo il fatto, ha scelto dunque di ritornare in patria.
Lea Garofalo, uccisa per aver testimoniato a favore della giustizia

Lea Garofalo, un caso di femminicidio commesso dalla mafia.
Lea Garofalo voleva solo cambiare vita, condurre un'esistenza pulita cancellando ogni macchia di sangue dalla sua memoria, collaborando con la giustizia italiana, raccontando gli oscuri segreti delle faide interne a due famiglie malavitose, tra cui la sua. Ma la donna, attirata dall'ex compagno in un appartemento a Milano, con la scusa di parlarle della loro figlia, uccide con altri due complici la povera vittima, il cui cadavere martoriato verrà bruciato e gettato per non lasciar alcuna traccia. I tre assassini verranno tutti debitamente condannati ad una pena di reclusione.
Ashley Olsen, un gioco erotico finito male

Asheley Olsen in una foto spensierata con il suo cane, qualche tempo prima del delitto.
La giovane e bella americana Ashley Olsen era venuta in Italia per trascorrere del tempo accanto al padre, commerciante d'arte. La sera del delitto la donna, dopo aver trascorso una lunga serata con le amiche, ha un appuntamento con un uomo, col quale, come rivela l'autopsia, consuma un rapporto sessuale consenziente. Poi, la strage. Probabilmente una richiesta erotica non soddisfatta oppure uno sfogo di rabbia da parte dell'uomo che non lascia il tempo alla giovane di reagire. Ashley muore infatti strangolata. Alla fine Cheik Diaw, un giovane senegalese di 27 anni, capitola e ammette che la donna voleva cacciarlo fuori dall'appartamento degli orrori; l'uomo, però, quest'ultima richiesta, non aveva alcuna intenzione di soddisfarla.