Mycostatin®: foglietto illustrativo
Il Mycostatin® è un antimicotico utilizzato nella cura delle vandidosi, delle infezioni cutanee causate da lieviti del genere candida. Il suo impiego è utile in diversi campi: dalla dermatologia alla ginecologia.
Mycostatin® contro la candida
Mycostatin® è un farmaco utilizzato in dermatologia, ginecologia e gastroenterologia per combattere le candidosi. Queste infezione causate da lieviti (micosi) possono manifestarsi sulla pelle, le zone genitali o l’apparato digerente. Tale medicinale contiene nystatina, una molecola conosciuta per la sua azione antibiotica (efficace contro i batteri) ed antifungina (efficace contro i funghi e i lieviti). Nel trattamento delle Candidosi digestive il farmaco non è indicato in caso di candidosi oroesofagea se il paziente ha un sistema immunitario debole.
Questo farmaco è a volte somministrato a scopo preventivo negli immunodepressi, nei prematuri o nell’ambito di una chemioterapia.
Mycostatin® colluttorio
Il Mycostatin® è in commercio sotto forma di collutorio orale.Questa forma è adatta a bambini, lattanti e a persone affette da candidosi orale che hanno difficoltà ad ingoiare. La posologia abituale è di 5-30 ml al dì nel lattante, da 10 a 40 ml al dì nel bambino.
In caso di candidosi orale, che rende impossibile la somministrazione per via orale, la soluzione può essere applicata direttamente sulle lesioni (da 4 a 6 applicazioni al dì).
Controindicazioni
Questo medicinale è controindicato in caso di ipersensibilità alla nystatina. Il Mycostatin®, inoltre, contiene saccarosio ed è sconsigliato in pazienti intolleranti al lattosio, al galattosio o al fruttosio. Il suo uso in gravidanza ed allattamento è fattibile solo se assolutamente indispensabile.
Effetti collaterali
Gli effetti collaterali del Mycostatin® sono rari,poco numerosi, non gravi e passeggeri. Sono stati riportati alcuni casi di allergia e di disturbi gastrointestinali.
Questo farmaco contiene una piccola quantità di alcool (8 mg/ml) è preferibile evitare di prescriverlo a persone dipendenti dall’alcool, agli epilettici, alle donne incinte e in caso di disturbi epatici.