Metoclopramide: indicazioni per fiale e compresse
La metoclopramide è una sostanza neurolettica antagonista della dopamina, appartenente alla classe terapeutica degli stimolanti della motilità intestinale. È utilizzata per le sue proprietà antiemetiche nel trattamento delle nausee e dei vomiti dell’adulto e del bambino.
Indicazioni
La metoclopramide è impiegata nell’adulto e nel bambino di più di 1 anno per prevenire nausee e vomiti tardivi dovuti ad un trattamento con farmaci antimitotici (chemioterapia) o dovuti ad un trattamento radioterapico, nel trattamento sintomatico delle nausee e dei vomiti nelle crisi di emicrania. In questi casi la metoclopramide è utilizzata da sola o associata ad un analgesico orale.
Farmaci con metoclopramide
La metoclopramide ha un’azione di prevenzione dei vomiti, bloccando i siti dopaminergici. Questo principio attivo è commercializzato col nome di Plasil®, Isprandil® o con il suo nome generico. Si presenta sotto forma di compresse, supposte,fiale in soluzione iniettabile e soluzione bevibile (più adatta ai bambini e a persone che hanno difficoltà ad ingoiare).
Controindicazioni
La metoclopramide è controindicata in caso di allergia, se il paziente è affetto da feocromocitoma o ha precedenti di discinesia tardiva associata all’assunzione di metoclopramide o di un altro neurolettico, epilessia, malattia di Parkinson, ostruzione meccanica, perforazione o emorragia digestiva, nei pazienti con precedenti di deficit di NADH citocromo b5 reduttasi o di metaemoglobinemia indotta dall’assunzione di metoclopramide, gravidanza e allattamento o insufficienza epatica o renale.
La metoclopramide non deve essere associata a bevande alcoliche o ad alcuni farmaci, come soprattutto potenti inibitori del CYP2B6, digossina, anticolinergici, morfina e suoi derivati, neurolettici, sussametonio e mivacurium.
Effetti collaterali
Gli effetti collaterali riportati durante il trattamento con metoclopramide sono disturbi neurologici, rischio di metaemoglobinemia, turbe cardiovascolari, astenia, sonnolenza, ipotensione, disturbi digestivi, stati depressivi (che possono essere severi,con accresciuto rischio suicidario) o disturbi extrapiramidali in caso di sovradosaggio.