Moretti: in Veneto ho perso perché non ero Lady Like

Alessandra Moretti, la candidata sconfitta alle ultime elezioni regionali in Veneto, ha raccontato alla Festa dell'Unità di Verona i motivi che l'hanno portata alla sconfitta:  altro che Lady Like, "mi son dovuta vestire con un look castigato, da ferrotranviere".  

Alessandra Moretti, sconfitta in Veneto da Zaia è pronta ripartire più Lady Like che mai.


L’avevamo lasciata a metà giugno all’indomani del tonfo alle elezioni regionali del Veneto, dove si è fermata al 22,8% dei consensi: più che doppiata dal suo avversario Luca Zaia (50% e rotti). Più che una sconfitta “l’hanno asfaltata”, decretò la rete riferendosi a quella Alessandra Moretti che giusto un anno prima si era affermata come l’Eurodeputata più votata d’Italia. Ebbene, poco più di un mese dopo, se è possibile che Alessandra Moretti non abbia ancora elaborato completamente il lutto, è certo che è convinta di aver scoperto la causa della bruciante sconfitta: “Ho perso perché non ero Ladylike, ha spiegato alla Festa dell’Unità del quartiere Saval, a Verona. L’aveva detto: “ho deciso di togliermi qualche sassolino dalla scarpa”, e probabilmente il dibattito - Errori o meno: in Veneto si può vincere? - era la sede adatta.

Ed ecco i sassolini: primo, i suoi comunicatori. Colpevoli di averle imposto di rinunciare alla sua naturalezza. Che potrà anche suonare un filo troppo sicura, sul bordo dell’arroganza (il tono è: “Noi siamo politiche dallo stile Ladylike: belle, brave e intelligenti") però aveva funzionato alle Europee. Secondo, il premier Matteo Renzi (nientemeno). “I nostri elettori hanno punito severamente il governo Renzi, e il mio errore è stato voler far passare il messaggio che ci fosse un forte collegamento tra la mia candidatura e il governo nazionale. Questo è profondamente sbagliato, perché il Veneto è geloso della sua autonomia e vuole conservare una contrapposizione rispetto al governo nazionale”.

Terzo, gli uomini. O almeno quelli che l’hanno criticata “sui social network per quella frase sulla politica Ladylike, quell’Italia cattiva e un po’ misogina. Ma quante stupidaggini escono dagli uomini che fanno politica?”. Quarto, il guardaroba e (di nuovo) lo staff della comunicazione, reo di non averle permesso di vestirsi come le piace: “Mi son dovuta vestire con un look castigato, da ferrotranviere”, e ora si attendono sui social le reazioni dei gruppi di ferrotranvieri e affini. Quinto, la tv (non si sbaglia mai a criticarla): “La mia campagna è stata completamente sbagliata, non mi hanno fatto quasi mai andare in televisione dicendo che sarei stata sovraesposta, mentre Zaia era su tutti i canali”. Sesto: la tournée elettorale in giro per il Veneto, organizzata male. “Un inutile e massacrante tour de force che mi ha portato a dedicare lo stesso tempo a un comune di duecento abitanti rispetto al capoluogo. E alla fine non ha pagato”

Chiuso il quaderno delle lamentele, sia chiaro però che tutto questo non ha smontato Ladylike Moretti, che invece è pronta a tornare più Ladylike che mai: “Torna - ha concluso (è proprio tornata, parla di nuovo di sé in terza persona) - la vera Alessandra Moretti, che vuole fare opposizione dura ma leale a Zaia e vuole contribuire a costruire un Partito democratico credibile in Veneto”. Lo staff della comunicazione probabilmente lo sa già, ora è avvertito anche Matteo Renzi e tutti gli elettori, pronti alla nuova-vecchia Lady Like.

Copyright foto: Twitter@Alessandra Moretti
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