Paris Haute Couture, cala il sipario: cosa resta?
Conclusa la settimana dell’Alta Moda a Parigi con la sfilata di Zuhair Murad gli addetti ai lavori guardano ad Alta Roma 2015 ricordando le favole, i sogni e le provocazioni che, da Fendi a Jean Paul Gaultier, hanno attraversato i catwalk della Ville Lumière.
Si è chiuso con la sfilata di Zuhair Murad (e il focus sull’alta gioielleria), l’appuntamento con l’Haute Couture parigina e mentre cala il sipario è il momento di tirare le somme su quelle che saranno le tendenze dell’Alta Moda per l’Autunno/Inverno prossimo. Sul catwalk della Ville Lumière si è vista una moda ricercata, dichiaratamente sensuale e mai immune a qualche contaminazione retrò che, nel mondo dei grandi del fashion system in terra francese, pare sia arrivata specialmente dagli anni Ottanta. Un passato, però, generalmente visto con la lente di ingrandimento del nuovo, giacché la moda altro non è se non la continua ricerca della novità, anche quando si tratta di una novità che fa discutere e innamorare.
A far innamorare, seguendo uno schema circolare, ci hanno pensato prima Atelier Versace, al quale è stata affidata l’inaugurazione della 5 giorni parigina, e Zuhair Murad che, tra capi impalpabili e romanticismo d’alta sartoria, non ha potuto non stregare il front row alle battute finali. La moda, però, deve anche aprire un dibattito e (l’ingrato) compito è stato affidato a Fendi che, per celebrare i 50 della maison, non ha certo lesinato in pellicce scatenando l’ira animalista delle principali associazioni. Al di là degli scontri, prevedibili, quella della collezione di alta sartoria è stata una passerella dedicata alla sapienza artigiana, ai dettagli, ai particolari e all’immancabile devozione verso la Dea Moda che guida nel disegno dei bozzetti le mani degli esperti nel settore anche quando si cimentano con i capi più impalpabili.
Ma non solo. Chi si aspettava solo una fila infinita di modelle in passerella, come sempre, è rimasto deluso. L’Alta Moda parigina è stata illuminata dalla stella della spettacolarizzazione, in primis nella bisca dello star system firmata Chanel e nella favola raccontata da Elie Saab, ma ha anche risentito delle provocazioni – a tratti dirompenti – di John Galliano con la linea Artisanal di Maison Margiela e del marinaresco fascino senza tempo visto ancora con un Jean Paul Gaultier inaspettatamente tendente al navy-minimal. Ora il mondo della moda guarda verso l’Italia con Alta Roma 2015 ma lo fa con gli occhi ancora pieni delle linee haute couture parigine capaci di unire, in cinque giorni, stili e suggerimenti, racconti e sogni, spettacoli e presentazioni destinati a rimanere a lungo nei pensieri di chi li ha osservati. E amati.
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