Training autogeno: l'allenamento interiore
Un allenamento particolare, usato in psicologia. Non solo rilassa, ma aiuta (secondo i suo inventore) a migliorarsi. Ecco come.
Tecniche di rilassamento o psicoterapia? Una disciplina scientifica o un programma di auto-aiuto? Ecco quel che bisogna sapere sul training autogeno.
Cos'è il training autogeno
Quella che per molti è solo una delle tecniche di rilassamento, di meditazione, per il suo inventore è molto di più. Il metodo è stato ideato da J.H. Schultz negli anni ’20, e parte dal rilassamento per portare ad un miglioramento generalizzato, per arrivare alla distensione totale e ad una serie di benefici per l'organismo stesso. Alla base, come dice la parola, c'è una forma di esercizio che parte da sé.
Come funziona?
Con l'aiuto e la guida di un esperto si faranno un serie di esercizi che aiuteranno a controllare e gestire impulsi ed emozioni. Ci saranno esercizi base per il rilassamento muscolare e altri finalizzati ad una vasodilatazione periferica, oltre che al miglioramento della respirazione. Nel farlo, ci si deve trovare in un ambiente silenzioso e tranquillo, in penombra, in una stanza con un ambiente né troppo caldo né troppo freddo. Importante anche essere vestiti con abiti comodi e non aderenti, distesi su una poltrona o lettino. Nel frattempo verranno ripetute una serie di formule e si cercherà di controllare il respiro come indicato dalla guida.
A chi è rivolto?
Di solito ci si rivolge ad un esperto, diversi centri medici psicologici con specialisti del settore si trovano in tutta Italia. Il training si rivolge soprattutto a pazienti con problemi di ansia, stress, insonnia. Ma sono stati pubblicati anche dei testi con mp3 o audiolibri per chi volesse provare in modo autonomo.
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