Lorenzin: “Bonus bebè fino a 5 anni d’età”

“Fertility day” nel piano del ministero per aumentare la fertilità in Italia combattendo il crollo demografico. Il ministro della Salute Beatrice Lorenzin propone il bonus bebè fino a 5 anni di età del bambino. Plauso della Federazione Ostetriche.

Allungare il bonus bebè ai primi 5 anni di vita del bambino? Per ora si tratta solo di una proposta che, però, il ministro della Salute Beatrice Lorenzin sostiene con forza. L’ipotesi di lavoro, che sarà valutata presto con gli altri ministeri coinvolti, è stata proposta a Roma in occasione della presentazione del Piano per la fertilità. 

"Il Piano per la fertilità – ha spiegato il ministro - è il pilastro di un intervento più grande che coinvolgerà altri ministeri e non durerà solo per questa legislatura. L'obiettivo è informare i cittadini sulla durata della fertilità e su come proteggerla da comportamenti a rischio. Inoltre, servirà a fornire l'assistenza sanitaria qualificata promuovendo una rete tra medici di medicina generale, i pediatri e i consultori". Sì perché, dati Istat alla mano, in Italia la crescita demografica continua a calare e la colpa, secondo il Censis, è (anche) della poca informazione. 

"Per elaborare il Piano – ha continuato infatti Beatrice Lorenzin - siamo partiti dall'analisi demografica e dai dati sull'invecchiamento della popolazione italiana”. Risultato? “Serve una inversione del trend demografico nel Paese – avverte - altrimenti avremo difficoltà a mantenere il welfare. Abbiamo inoltre analizzato i dati dell'infertilità in Italia: sono sottostimati e sottovalutati e non c'è consapevolezza piena tra la popolazione. Spesso la coppia arriva da un medico per capire i motivi dell'infertilità troppo tardi. Dobbiamo invertire questi trend".  

La prima mossa sarà l’istituzione di un “Giorno della Fertilità” a livello nazionale. "Il 7 maggio è la data scelta per il 'Fertility day' - ha concluso – e si tratterà di una giornata per informare i cittadini sui temi della riproduzione e della fertilità". Soddisfazione tangibile tra gli addetti ai lavori, prima tra tutte la Federazione Ostetriche che, attraverso le parole della sua presidentessa Maria Vicario, "plaude all’iniziativa del Piano nazionale per la fertilità perché rappresenta un intervento di sanità pubblica di alto spessore socio-sanitario”.  Ma alla soddisfazione si affianca una speranza. “Ci auguriamo- ha continuato la Vicario - che l’istituzione del ‘Fertility Day’ possa effettivamente operare quella rivoluzione culturale in tema di procreazione per rileggere la fertilità come bisogno essenziale non solo della coppia ma dell’intera società”.

Per valutare i primi risultati, però, bisognerà aspettare maggio 2016.

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