Palmira sotto assedio: decine di famiglie in fuga

Palmira è sotto assedio: l’esercito di Bashar al Assad è passato all’azione pesante per cacciare dalla città millenaria i miliziani dello Stato Islamico. “In 48 ore, ci sono stati più di 90 raid sui quartieri residenziali della città” ha dichiarato all'Afp Rami Abdel Rahman, direttore dell'Osservatorio siriano dei diritti umani (Osdh). Decine di famiglie sono in fuga: una fuga complicata dal fatto che Palmira si trova in mezzo al deserto siriano. Non c’è tregua per la sposa del deserto: dopo la notizia delle antiche rovine disseminate di mine, ora arriva quella dei quartieri residenziali tartassati da pesanti attacchi aerei dell'aviazione filogovernativa, che hanno ucciso almeno 5 civili per le strade.  

"L'intensità dei bombardamenti è stata senza precedenti da quando Palmira è stata conquistata dall'Isis il 21 maggio", ha riferito Rami Abdel Rahman. Da qui la decisione delle famiglie di fuggire “verso Raqqa (Nord), Deir Ezzor (Est) e altre regioni sotto il controllo dell'Isis nel deserto siriano", ha precisato ancora il direttore dell'Osdh. Regioni dove vige la sharia, dove le donne vengono vendute come schiave e i bambini presi e portati nei campi di addestramento per diventare combattenti. Una prospettiva a cui le decine di famiglie in fuga penseranno una volta salvata la pelle.

Al momento le antiche rovine di Palmira non hanno subito danni ma, di recente, l’Unesco ha condannato le distruzioni da parte dei miliziani dell’Isis dei busti funerari e della celebre statua del Leone vicino al tempio di Atena. Manufatti che hanno attraversato il tempo e si sono sbriciolati per la barbarie della guerra. Risale invece allo scorso 4 luglio l’esecuzione di 25 soldati siriani freddati da giovanissimi combattenti di Al Baghdadi nell'anfiteatro romano della città.