Memoria: per colpa di tablet e smartphone siamo come pesci rossi

Secondo uno studio della Microsoft Corporation, i tablet riducono la capacità di concentrazione e attenzione. Le nostre performance sono peggiori di quelle dei pesci rossi, tra incapacità di stare lontani dal cellulare e ridotte abilità di focalizzare un problema. Ma sappiamo agire in modo multitasking.

Secondo uno studio della Microsoft Corporation la nostra soglia di attenzione, per colpa dei tablet, è simile a quella dei pesci rossi.


In un'epoca sempre più digitalizzata, la capacità di attenzione si riduce sempre di più. A spiegare il fenomeno è un recente studio pubblicato dalla Microsoft Corporation, secondo il quale il nostro stile di vita sempre più connesso renderebbe difficile rimanere focalizzati, tanto che la soglia di attenzione si è ridotta da 12 a 8 secondi nel giro di poco più di un decennio. Peccato che, udite udite, quella del pesce rosso sarebbe di ben 9 secondi.

La colpa? L'essere iper-connessi. Il nostro secolo ha infatti visto un aumento esponenziale di gadget che hanno reso la vita molto più semplice, digitale e interconnessa, soprattutto in ambiti come lavoro, casa e scuola. Il colosso americano dell'informatica ha deciso di capire quale impatto abbia avuto la digitalizzazione delle nostre vite sulle soglie di attenzione: i suoi ricercatori hanno radunato i dati di circa 2 mila canadesi dai 18 anni in su, utilizzatori di videogame online, per determinare l'impatto dell'uso dei device, grazie ai quali internet è sempre disponibile e a portata, e il correlato aumento della disponibilità di media e informazione. Per fare questo hanno monitorato l'attività cerebrare di un centinaio di partecipanti, tramite encefalogramma.

I giovani sono stati divisi in tre gruppi, a seconda delle loro performance di attenzione (bassa, media, alta), mentre veniva chiesto loro si seguire varie attività, attraverso differenti dispositivi. Questo ha portato i ricercatori a determinare che, come si diceva, dal 2000 ad oggi la soglia di attenzione media è passata da 12 a 8 secondi, un dato trasversale a età e generi, anche se, unica nota positiva, la capacità di agire in modo multitasking è migliorata in modo significativo. Questo perché proprio la possibilità di passare  da un'informazione all'altra, tipica di smartphone e tablet, nonché dei vari social network, ha migliorato la capacità di muoversi tra le varie attività, ma ha peggiorato il livello di concentrazione spesa su ognuna.

Viceversa, è indubbio che i giovani mostrino comportamenti al limite della dipendenza nei confronti dei vari apparecchi elettronici, con il 77% dei soggetti tra i 18-24 che ha risposto positivamente alla domanda "Quando non c'è nulla che cattura la mia attenzione, la prima cosa che faccio è cercare il mio cellulare", contro il 10% degli over65. Il gruppo più giovane sostiene inoltre di guardare il suo cellulare ogni 30 minuti e, in 3 casi su 4, usa il cellulare anche per guardare la tv.

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