“Bambini, scrivete a mano”. Il monito (ai genitori) dell'Accademia della Crusca

L’Accademia della Crusca mette in guardia dai rischi di una scrittura troppo veloce invitando i genitori (e gli insegnanti) a far riscoprire ai bambini la gioia della scrittura con carta e penna. Il perché lo spiega l’esperto.

Sul periodico "La Crusca per voi" il consiglio per genitori e insegnati: fate riscoprire ai più giovani il fascino di scrivere con carta e penna.

 

Volete che i vostri bambini siano più riflessivi (anche nella scrittura)? Armateli di carta e penna e dite basta (momentaneamente) a tablet e tastiere. A sostenerlo è l'Accademia della Crusca che, sul suo periodico La Crusca per voi, riporta il parere del professor Guido Gainotti, docente di neurologia all'Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano. 

Dati scientifici e ricerche alla mano, sostiene il ricercatore, è necessario andare un po’ controcorrente e allontanare i giovani scolari dall’eccesso digitale insegnandogli, molto semplicemente, a scrivere a mano. “La scrittura – afferma infatti Gainotti -  è una delle attività che più hanno risentito del processo di digitalizzazione, poiché si è trasformata da un’attività manuale continua, compiuta con una penna, la cui punta scorreva su un foglio, in un’attività discontinua, basata sull’uso di una tastiera computerizzata”. 

Ma se questa continuità, sempre secondo il docente, è molto vantaggiosa per gli adulti, che così possono contare su una maggiore velocità (dopo aver già fatto il loro periodo di gavetta a temperare le matite!), non si può dire lo stesso per i più giovani. “Una scrittura più lenta – spiega ancora lo studioso – permette una rielaborazione più accurata del pensiero che si intende esprimere graficamente, mentre una scrittura più rapida può indurre a una maggiore superficialità". 

Come fare quindi a rendere i giovanissimi più riflessivi e approfonditi nelle loro analisi su carta? "Dobbiamo concedere al cervello infantile i tempi necessari per le elaborazioni" conclude Gainotti, e quindi insegnare la lentezza necessaria a impugnare la penna creando, poco a poco, tutte le lettere che servono per scrivere un testo. Un elogio della lentezza? Sì ma da scrivere parola per parola assicurandosi un domani più riflessivo.

 

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