Gestire le emozioni: ecco come fare
Ti capita spesso di saltare fuori dai gangheri o di scoppiare a piangere per niente? Probabilmente per te è difficile gestire troppe emozioni. Ecco i nostri consigli per conviverci quotidianamente con più serenità.
Quali sono le emozioni?
La gamma di emozioni che un essere umano può sperimentare è ovviamente molto ampia. Ma quattro sentimenti negativi si distinguono in particolare dagli altri poiché determinano molti dei nostri comportamenti.
La rabbia. Uno sconosciuto ti passa davanti mentre sei in fila al supermercato. Peggio ancora: ti rendi conto che una persona cara ti ha tradita o il tuo capo ti rimprovera ingiustamente. È allora che senti una rabbia dentro, una specie di fuoco inizialmente tenue, che cresce fino a quando, a volte, non è più possibile contenerlo. Si tratta dell’emozione più violenta in assoluto, capace di tirar fuori il meglio e il peggio.
La vergogna. Ti rendi conto, troppo tardi, che la gonna ti è rimasta incastrata nei collant, hai avuto un brutto lapsus mentre parlavi in una riunione. O semplicemente, ti sei ritrovata a dover implorare aiuto perché ti eri persa. Sensazione pessima poiché, non solo ci paralizza nel momento clou, ma lascia anche degli strascichi. Inoltre, la vergogna, se provata in un contesto duraturo, può avere un effetto negativo sulla fiducia in sé.
La paura. Forse l’hai già provata aspettando il risultato di un test HIV in una piccola stanza senza finestre, o quando eri in auto col tuo amico che al volante pensava di essere un pilota di formula 1. La paura, all’apice, si manifesta anche fisicamente: agitazione, battito del cuore accelerato, mani sudate... Si può provare paura per qualcosa di molto concreto così come per qualcosa di più astratto (paura di essere lasciata dal proprio partner, per esempio). Ma c’è un punto comune a tutte queste situazioni: la paura interviene quando si anticipa la possibilità di un evento negativo.
La tristezza. Hai perso l'anello di tua madre al quale tenevi tanto o hai preso una batosta monumentale dal tipo che corteggiavi in segreto da settimane. Superate la rabbia, la vergogna o lo stupore, è la tristezza a farsi sentire. Tristezza di aver perso qualcuno o qualcosa che è stato prezioso per te. La tristezza è un sentimento che subentra subito dopo lo shock di una qualsiasi cattiva notizia. È questo sentimento che fa scaturire le lacrime, a volte salvifiche, altre devastanti.
Autocontrollo emotivo: perché?
Perché trattenere questi impulsi naturali che, in fondo, sembrano dare sollievo, almeno temporaneamente? Semplicemente perché queste emozioni, spinto al limite, possono diventare distruttive. Per la mente così come per il corpo. Lasciare le emozioni esprimersi senza freni, in tutta la loro potenza, conduce a un circolo vizioso: senza barriere, le emozioni si auto-alimentano fino a raggiungere proporzioni inauspicabili.
La collera al suo apice è pericolosa sul momento, perché può condurre alla violenza verbale o, addirittura, fisica. Una violenza che, anche se non causa il male altrui, può comunque essere interpretata molto negativamente.
Allo stesso modo, la paura trasformata in terrore, è dannosa, sia fisicamente sia psicologicamente. Si può letteralmente morire di paura, se non si gode di un’eccellente condizione fisica: il cuore, troppo sollecitato dalle palpitazioni, potrebbe smettere di funzionare, completamente esausto. A parte queste conseguenze, rarissime, spesso la paura paralizza, e non è la cosa migliore quando ci si trova in pericolo. Senza contare poi che, alla fine, essere "pauroso" compromette spesso la fiducia in se stessi.
Non è una novità che anche una tristezza "esagerata" è dannosa. In primo luogo perché offusca l'intera vita della sua vittima. Ma anche perché la tristezza può portare alla depressione, che è di per sé un fattore di suicidio. Senza andare così lontano, una grande tristezza è spesso causa di una sorta di apatia, di una mancanza di desiderio e di interesse per le cose che ci piacevano un tempo.
Provare la vergogna più grande della tua vita non è altrettanto grave, per fortuna. Inoltre, il ridicolo non ha mai ucciso nessuno. Ma può essere micidiale per l'ego, soprattutto se si tratta di un sentimento persistente. Senza contare poi che l’agitazione originata dal senso di vergogna legato a una figuraccia può farti perdere il controllo portandoti a fare, così, una gaffe dietro l’altra!
Come controllare le emozioni
Non potrai mai sbarazzarti delle tue emozioni, sempre che non si voglia diventare una sorta di robot. Ma si può imparare a controllare il modo di esprimerle, per far sì che siano utili e funzionali nella vita di tutti i giorni.
Vi sono alcune soluzioni buone per tutte le emozioni: innanzitutto dobbiamo cercare di descrivere, con tutta la calma possibile, i fatti per poter riconoscere il tipo di emozione con cui si ha a che fare. Chiarire le cose ti restituirà già un po' di calma.
La seconda tappa consiste nel cercare di capire perché quell’evento ha provocato l’una o l’altra emozione. Ancora una volta, ciò dovrebbe aiutarti a relativizzare.
Infine, si arriva all’accettazione: una volta capito il motivo per cui reagiamo con una particolare emozione ad un certo tipo di evento, possiamo imparare da questa esperienza, in modo che non accada di nuovo nello stesso modo.
Chiedere aiuto
Prendi la rabbia, per esempio. Se sei vittima di un’ingiustizia, non puoi non provarla. Respira profondamente ed evita di pensarci prima che giunga il momento opportuno. Esempio: venire alle mani con il tuo capo, perché ti ha rifiutato l’aumento che meritavi, non è una buona idea. Ma è legittimo che tu sia arrabbiata. E per esprimere la tua rabbia, meglio uscire durante la pausa caffè e sfogarti con un collega fidato. Oppure, se ne hai la possibilità, vai a fare una passeggiata e grida tirando fuori tutta la tua collera. Il sollievo è garantito!
Come vincere la paura? Questa emozione è particolarmente difficile da controllare, soprattutto perché a volte è irrazionale. Nella vita di tutti i giorni, la soluzione migliore è quella di evitare ciò che ti mette in una situazione di paura. Non ti piace viaggiare in automobile? Prendi i mezzi di trasporto pubblici. Sei claustrofobica? Sali e scendi i piani a piedi piuttosto che rischiare un attacco di panico in ascensore. Si tratta di soluzioni per situazioni precise, ma possono risparmiare alcuni spaventi "prevedibili". Se non riesci a uscirne da sola, la soluzione migliore è probabilmente consultare uno psicoterapeuta per trovare conforto: terapia cognitivo-comportamentale, ipnosi... esistono svariati trattamenti che dovrebbero aiutarti a superare le tue paure. Per quanto riguarda le paure imprevedibili, è bene mantenere il proprio sangue freddo per poter reagire al meglio in una situazione di emergenza. Più facile a dirsi che a farsi, ma anche su questo punto potrai lavorare con un terapeuta.
Anche respirare correttamente è di aiuto per limitare palpitazioni e tremore. Un mezzo semplice per rilassarsi un po'.
La tristezza fa parte, solitamente, di un processo di lutto. In questo caso, non si tratta di evitarla, ma di renderla sopportabile, il che sembra facile a dirsi, ma non è così semplice da realizzare. Bisogna cercare di relativizzarla: hai perso qualcuno/qualcosa, in un modo o in un altro, ma la tua vita è ancora piena di altri elementi, che valgono la pena di essere vissuti. Naturalmente, tutto ciò è ben lungi dall'essere semplice e se si tratta di una tristezza profonda o duratura, è consigliabile vedere un terapeuta, che ti saprà seguire in questo processo.
Anche la vergogna va relativizzata. Vergogna per cosa, innanzitutto? Capita a tutti di commettere degli errori, non occorre farne tutta una storia. Con un po’ di distanza, ci riderai sopra. Se si tratta di una vergogna più radicata (del tuo corpo, del tuo passato, della tua posizione sociale...), ancora una volta potrebbe essere necessario fare ricorso a un professionista per relativizzare e riconquistare la fiducia in se stessi. Lo sguardo altrui non dovrebbe avere così tanta importanza.
Bisogna reprimere le proprie emozioni?
Attenzione, non vi stiamo consigliando di diventare dei cuori di pietra, insensibili in ogni situazione. Le emozioni, non solo sono preziose, ma sono addirittura indispensabili, utili a gestire correttamente una situazione e progredire. Senza siamo persi perché sono la nostra protezione. L’importante è limitarle a quel ruolo, e non lasciarle prendere troppo spazio.
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