Alimenti che abbassano la pressione

Di alimenti che abbassano la pressione minima è piena la nostra tavola. Perché è importante tenere la pressione entro livelli corretti, magari con periodici controlli? Per prevenire disturbi e soprattutto eventuali rischi connessi al sistema circolatorio, come infarti, ictus o aneurismi, ma anche stati di insufficienza renale. Fondamentale è, in linea di massima, seguire una dieta varia, senza eccessi, troppi condimenti e evitando di eccedere nelle cotture grasse o sostanziose. 

Oltre alla scelta di cosa portare in tavola, quindi è importante stare attenti alle abitudini generali, come mangiare con moderazione, magari dividendo in cinque piccoli pasti piuttosto che due o tre abbuffate. Ma per il che cosa mettere (o non mettere) nel piatto, ecco i nostri consigli.

La pressione alta nasconde in realtà diverse facce, dietro una sola definizione. Si può partire ricordando di non lesinare con un minerale fondamentale per ripristinare l’equilibrio della pressione sanguigna, il potassio: proprio una sua carenza (che, attenzione, deve essere determinata da un esame medico) può portare ai sintomi di un innalzamento della pressione. Ecco quindi che non vanno mai scordati, nel corso della giornata, quegli alimenti ricchi di potassio, in particolare frutta e verdura, ma anche (se richiesti dal medico) delle pastiglie di integrazione del minerale. 

In caso di aumento patologico della pressione del sangue arterioso si parla di ipertensione. Un disturbo che, stando alle statistiche internazionali, colpisce in modo sempre più incisivo le popolazioni degli Usa e dell’Europa, a causa di stili di vita errati e alimentazione troppo ricca. Ci sono però alcuni trucchi da tenere a mente, secondo il Journal of the American Heart Association.

Prima di tutto il cioccolato fondente (con cacao almeno al 70%): senza esagerare ma 15 grammi di cibo degli dèi al giorno è in grado di aiutare gli ipertesi rendendo più elastici i vasi sanguigni (grazie ai flavonoidi di cui è ricco il cacao), riducendo i rischi connessi a questo stato. Fondamentale, spiega l’associazione, è anche ridurre il consumo di carboidrati raffinati e prediligere alimenti di origine vegetale, ricchi di soia. Bando poi a grassi animali e bevande troppo zuccherate. 

Fino a qualche anno fa il caffè era considerato un male da evitare, se si soffriva di pressione alta. Al giorno d’oggi gli specialisti sono più morbidi: il caffè fa aumentare i battiti (tachicardia) e alza la pressione, è vero, ma per pochi minuti, all’incirca una decina.

Certo, è ancora da evitare se si soffre di aritmie (ma è bene consultarsi con lo specialista, a riguardo) e in generale non è mai una buona idea abusarne. Uno studio della Duke University ha stabilito che il caffè è di fatto un vasocostrittore, che agisce in maniera ancora più incisiva se si è sotto stress: in tal caso, molto meglio il decaffeinato.

Non sono solo gli alimenti conservati, sotto sale, i dadi, le salse e i cibi precotti a contenere il sale, quindi dannosi in caso di pressione alta. Per abbassare la pressione vanno evitati anche superalcolici e alcolici, estratti di carne, gli insaccati, snack salati, piatti da fast-food. Attenzione anche ai piatti fritti e molto conditi, marinati o sott’olio. Anche dolci e prodotti da forno sono da limitare. Se invece non parliamo di vera e propria ipertensione, ma c’è comunque la necessità di tenere questi valori sotto controllo, è bene limitare questi alimenti, anche se non vanno per forza aboliti.

Certo, quando la situazione richiedere di abbassare velocemente la pressione, ci sono delle cure farmacologiche (prescritte e determinate dal medico) molto utili a questo scopo. Importante anche prevenire gli innalzamenti di pressione, facendo esercizio fisico e tenendo sotto controllo il peso.

In questo caso, ahimè, l’alimentazione non basta se il risultato deve essere raggiunto velocemente. Sul lungo periodo, una dieta personalizzata sarà fondamentale. E nell’immediato, un aiuto “extra-farmacologico” (fermo restando che in questo caso l’apporto della medicina tradizionale è insostituibile) può essere dato, secondo una ricerca condotta ad Harvard da Herbert Benson, da una meditazione correlata da una respirazione consapevole, che può essere insegnata da uno specialista (ad esempio di mindfulness) ai pazienti. 

C’è una credenza diffusa per la quale bere dell’acqua possa essere di aiuto per tirare su la pressione. C’è chi invece sostiene l’esatto contrario, e a supporto di questa tesi si porta il fatto che il merito sia dei minerali contenuti nell’acqua, tra i quali proprio il sodio.

Uno studio del 2010 dell’Università della Carolina, dal titolo Water, Hydration and Health, precisa poi che “l’assunzione di acqua aumenta la pressione sanguigna nei soggetti normotesi e ipertesi, effetti che si presentano nel giro dei 15-20 minuti successivi all’assunzione dell’acqua e, a seconda dei casi, possono durare fino a 60 minuti”. Quindi la risposta è decisamente no, l’acqua non abbassa la pressione. 

Se si è ipertesi il sodio andrebbe accuratamente evitato, magari cercando di sostituirlo con delle spezie. L’Oms da tempo sostiene che consumiamo troppo sale: tutti, ipertesi e no. E raccomanda circa 5 grammi di sale (ovvero due di sodio) al giorno. E bisogna considerare bene quel che si mangia perché questa quantità, circa mezzo cucchiaino al giorno, non deriva certo dalla sola saliera.

Molti degli alimenti confezionati o precotti, ma anche prodotti da forno, contengono del sale. E ridurre il consumo non è di aiuto solo per gli ipertesi, ma anche per prevenire diverse patologie di natura cardiovascolare.