Allergie primaverili: gli errori più comuni
Primavera: arrivano le giornate di sole e, puntuali, le fioriture di cipressi, delle graminacee e delle allergie. Ai primi sintomi, ecco quali sono i falsi miti, le dimenticanze e i relativi rimedi. Meglio evitare gli errori, per non rischiare che pollini e allergeni rovinino la bella stagione.
Soffrire di allergia, in questa stagione, è di per sé un problema fastidioso. Spesso però, nonostante i lunghi anni trascorsi a tu per tu con la propria incompatibilità nei confronti del polline, gli allergici dimenticano quei pochi, ma semplici accorgimenti che potrebbero migliorare velocemente la loro situazione. E ridurre asma e occhi rossi.
Sono poi in aumento i soggetti che iniziano a soffrire di questo disturbo, mai avuto in passato. E che prende il via durante la stagione primaverile, in particolare in questi giorni, quando cipressi, mimose, ulivi, parietarie e graminacee rilasciano i loro pollini.
Copyright foto: Istock
Lasciare la finestra aperta
Non è semplice osservare il sole tiepido, le temperature che si alzano fuori, e tenere le finestre di casa serrate. Ma è fondamentale ridurre il circolo di aria non filtrata per tutta la stagione dei pollini, in caso di allergie. Piuttosto, meglio usare un purificatore o il circolo d'aria del condizionatore.
Copyright foto: Istock
Iniziare i trattamenti troppo tardi
Ogni anno, alla comparsa dei primi pollini, ci si ripete: l'anno prossimo mi vaccino. Ma poi, puntualmente, ci si informa troppo tardi e la terapia, che deve iniziare almeno un paio di mesi prima dell'inizio della stagione pollinica, non è più possibile.
Chi invece usa farmaci antiallergici, sotto prescrizione medica, è bene che non salti il controllo dallo specialista: prima si inizia, più sarà semplice alleviare i sintomi, siano essi pruriti, bruciori o asma.
Copyright foto: Istock
Ignorare l'arrivo della stagione
Non ci sono più scuse: oggi i siti di previsione meteo comprendono un servizio di rilevazione dei pollini e delle fioriture, regione per regione, in grado di dare un quadro abbastanza preciso della loro concentrazione (soprattutto nelle grandi città).
Ci sono poi associazioni dedicate al monitoraggio dei pollini. A fine aprile, ad esempio, iniziano le graminacee (che terminano a giugno), mentre la stagione delle oleacee (come frassini e olivi) va da maggio a giugno.
Copyright foto: Istock
Fare sport nel momento sbagliato
Anche se la corsa è una ragione di vita, bisogna cercare di cambiare le proprie abitudini nel periodo primaverile, evitando il mattino e il primo pomeriggio, quando le concentrazioni di polline nell'aria sono maggiori. E se le previsioni indicano una giornata particolarmente a rischio, evitare attività fisiche troppo impegnative, soprattutto all'aperto.
Anche bicicletta e motorino sono sconsigliati, ma se proprio non si può fare a meno di usarli, meglio indossare mascherina e occhiali da sole.
Copyright foto: Istock
Usare filtri sporchi
Sono molte le persone allergiche che, scrupolosamente, usano filtri e purificatori d'aria per gli ambienti domestici, nel tentativo di diminuire la concentrazione di polveri e pollini. Si tratta di rimedi molto efficaci, a patto che la manutenzione e la pulizia avvengano regolarmente.
Copyright foto: Istock
Sottovalutare i sintomi
Mai sofferto di allergia? Bisogna comunque prestare attenzione ai sintomi. Ci sono adulti che sviluppano delle reazioni a polvere, polline e acari nonostante abbiano trascorso parte della loro vita senza aver mai mostrato disturbi.
Quindi chi si trova spesso alle prese con irritazione alla gola, sinusite o bruciore agli occhi nel pieno della stagione allergica, dovrebbe consultare un medico.
Copyright foto: Istock
Dormire con il proprio cucciolo
Certamente è confortante dormire abbracciati al proprio fagotto di pelo, ma non è una buona idea farlo se si è allergici. Anche se l'allergia è ai pollini: gli animali domestici possono infatti trasportare tra le zampe gli allergeni con molta facilità.
Sarebbe meglio che gli animali non dormissero sul letto, almeno nel periodo di picco dei pollini. E per il resto dell'anno, l'ideale è farli stare su una coperta che sarà lavata di frequente.
Copyright foto: Istock
Pensare che il proprio animale domestico sia anallergico
A parte serpenti e lucertole, non esistono animali completamente ipoallergenici, al massimo ci sono specie da compagnia meno rischiose di altre, ma il problema vale anche per animali senza pelo, o con pelo cortissimo.
L'uomo può infatti essere sensibile agli allergeni delle loro ghiandole sebacee e cellule cutanee, che l’animale distribuisce su tutto il pelo leccandosi.
Copyright foto: Istock
Non cambiare mai abitudine
Molti allergici hanno coperte, cuscini, materassi e oggetti cui sono molto affezionati. E che non hanno mai dato loro problemi, anzi: quando li hanno comprati, si sono assicurati che fossero anallergici, come quelli in lattice di gomma. Ma non è detto che vadano bene per sempre, anche se vengono regolarmente lavati.
Se l'acquisto è avvenuto anni e anni fa, infatti, è bene ricordare che potrebbe essere comunque necessario comprarne di nuovi, in caso si ripetano episodi di asma e allergia.
Copyright foto: Istock