Manipolatori: capirli e smascherarli
Come funziona la mente di un manipolatore? Come riconoscerlo e smascherarlo? Vediamo come non trasformarsi in vittime e non lasciarsi manipolare.
Un manipolatore è una persona che riesce a modificare una situazione rendendola favorevole a se stesso e al proprio tornaconto, spesso a discapito degli altri. Un tratto comune a tutti i manipolatori è quello di presentare una doppia personalità: una estroversa, gentile e premurosa, e un'altra cupa e taciturna. In genere, i manipolatori sono molto stressati e ansiosi. Spesso si tratta di egoisti che simulano i loro sentimenti per il solo scopo di ottenere ciò che vogliono. Un manipolatore si comporta come un bambino di 1 anno che tira i capelli della mamma senza rendersi conto di poterle fare del male: sono persone molto immature e più sono immaturi, più si dimostrano crudeli ed egoisti.
Chi sono le vittime?
Chiunque potrebbe diventare vittima di un manipolatore, sul posto di lavoro, in amore, in famiglia, tra amici... è difficile sfuggire alla loro trappola. Il loro obiettivo principale sono spesso le persone gentili, premurose e piene di buona volontà che fanno fatica ad immaginare che una persona possa voler far loro del male. Queste persone si fanno distruggere dalle loro qualità, che in un altro contesto (e in relazione con altre persone) sarebbero dei vantaggi.
Il rapporto manipolatore - manipolato
Per addescare la vittima, il manipolatore fa di tutto per nascondere la propria natura. All'inizio, tutto ricorda una fiaba (che si tratti di una relazione professionale o personale), ma quello è anche il periodo in cui il manipolatore raccoglie le sue informazioni e le analizza per vedere che cosa può fare con la vittima e fino a che punto si può spingere. Allo stesso tempo, si impegna con le lusinghe e con le promesse per creare un debito nei suoi confronti e quando ritiene di avere acchiappato la preda capisce di poter far cadere la maschera. Sul posto di lavoro, questo momento può coincidere con la fine del periodo di prova. Nella vita privata, il cambiamento può essere determinato dall'acquisto di una casa o dall'arrivo di un figlio. Le molestie vanno in crescendo: il manipolatore comincia a prendere in giro la sua vittima, le rimanda una cattiva immagine di sé e la colpevolizza per ogni cosa.
Perché restare?
Il manipolatore fa di tutto per lasciare la sua preda senza qualcuno con cui confidarsi o qualcuno che potrebbe aprirle gli occhi. Ma allora, perché le vittime rimangono ancora sotto le grinfie del loro aguzzino? Prima di tutto perché hanno nostalgia della persona che hanno conosciuto all'inizio, credono che sia colpa loro se è scomparsa e fanno tutto il possibile per farla tornare. Inoltre, sono spesso spinte dalla necessità di capire il perché delle azioni del manipolatore.
In alcuni casi, le molestie sul lavoro o nella vita privata hanno portato anche al suicidio. Questo perché la personalità della vittima viene profondamente cambiata e nella maggior parte dei casi, specialmente in quelli della vita di coppia , si tende a difendere il colpevole trovando mille scuse e rifiutando di credere che la persona sia cattiva di fondo: ammettere che si tratti di un manipolatore significa ammettere che si è stati manipolati, e ciò non è facile.
Come riconoscere un manipolatore?
Il manipolatore è veloce: vi conosce da meno di una settimana e già siete migliori amici, vi siete incontrati due giorni prima e sta già parlando di fare una vacanza insieme. Se una persona è troppo insistente, vuole saltare le tappe, e non vi fa sentire a vostro agio, tenete gli occhi aperti e state in guardia. Un'altra caratteristica evidente è che è sempre pieno di promesse di tutti i generi. Imparate a mettere a confronto le sue promesse con le sue azioni. Se non vi è alcuna corrispondenza tra ciò che ha detto e ciò che ha fatto è un brutto segno!
Come uscire dalla sue grinfie?
Il primo passo è quello di aprire gli occhi: nella vita privata, realizzare e poi ammettere che l'altro non ci ha mai amato, che aveva calcolato tutto e che nessun momento vissuto era "vero", è difficile e doloroso, ma è un passo importante da fare. Il secondo è quello di liberarsi del passato e ricostruire la fiducia in se stessi e in quel caso potrebbe rivelarsi necessario l’aiuto di un terapeuta.
Una volta che ci si è liberati del controllo del manipolatore, non bisogna tornare indietro. Come fare? Scrivete su un bigliettino le prime 5 cattiverie che il manipolatore potrebbe farvi. Avete il desiderio di chiamarlo? Tirate fuori il bigliettino e leggetelo per rendervi conto dello sbaglio che state per fare. E quando uscite, lasciate il telefono a casa. Sappiate che, se lo ricontattate, il manipolatore sarà tutto miele e non farà fatica a attirarvi nuovamente nella sua trappola.
Per evitare ricadute, conviene sempre tagliare i ponti con queste persone perché l'idea di avere un rapporto sereno con il manipolatore è illusoria. Certe volte, però, non si ha altra scelta, per esempio quando si hanno dei figli insieme, o si lavora nella stessa azienda. In quel caso, tutto ciò che può fare per infastidirvi, lo farà... cercate di mantenere le distanze e non sperate in un cambiamento (illusorio): a meno che non segua una terapia, il manipolatore rimarrà quello che è.
Amici e famiglia: essere presenti senza insistere
Più amici e famiglia cercano di farla ragionare per il suo bene, più la vittima si irrita. Ecco perché non bisogna essere troppo bruschi, ma cercare di affrontare la situazione da un punto di vista più generico. Esempio: "Ti sembra normale che un uomo faccia questo a sua moglie... che una madre chieda questo al suo bambino...".
Ciò che famiglia e amici devono continuare a fare è di essere presenti. Successivamente, quando la vittima sarà in fase di guarigione, si potranno iniziare ad usare parole molto dure, per incoraggiare il distacco della vittima dal suo aguzzino.
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