USA: 2014 anno del gluteo per la chirurgia
Lo svelano i dati diffusi dall’American Society of Plastic Surgeons: negli Usa cresce la passione per un lato B perfetto (e voluminoso) mentre gli uomini scolpiscono gli addominali a forza di bisturi.
Il lato B non è più di serie B. Lo assicuranoi dati diffusi dall’American Society of Plastic Surgeons secondo i qualiil 2014 per la chirurgia plastica èstato ufficialmente l’anno del gluteo. La palestra non basta? Le sessioni distep sono massacranti? Nessun problema: se il sogno americano è quello di avereun fondoschiena voluminoso (e sodo) via libera al lipofilling ai glutei, che haregistrato un più 15% rispetto al 2013, e soprattutto all’impianto di protesi (novantottopunti percentuali in più rispetto all’anno precedente).
Ma non di solo volumevive il gluteo d’oltreoceano e c’è anche qualcuno, circa 3500 persone, che sìsono soddisfatte dell’ampiezza ma si sottopongono ugualmente alle cure deichirurgi per disegnare meglio le rotondità del lato B. Come? Ovviamente conun bel lifting ad hoc che registra, di conseguenza, un netto +14 %. Sembrerebbel’ennesima stravaganza a stelle e strisce ma, secondo il presidente della nostrana Società Italiana diChirurgia Plastica Ricostruttiva ed Estetica Fabrizio Malan, scolpire il lato B non è una prerogativa esclusivamenteUSA. Anche in Italia, infatti, ilderetano da sogno affascina un numero crescente di donne che, perquesto, si sdraiano sempre più volentieri sul lettino chirurgico.
Preoccupatiper il declino (chirurgico estetico) del lato A? No, tranquilli, ovviamente resiste. Nella top five dei trattamentiamericani al primo posto resta saldo il sogno di imitare le grazie di Pamela Anderson e l’aumento del seno (286.254 interventi) è saldamente al top.
Se aquesto punto i maschietti all’ascolto sono tentati di alzare il sopracciglio efarsi una bella risata alle spalle del gentil sesso, forse è meglio che sifermino per tempo perché, dati alla mano, la passione per il bisturi riguardaormai anche i signori. Cosa chiedono? InAmerica l’impianto di protesi pettoraliche simulano a mezzo bisturi una muscolatura da body builder è in crescita (del208%) mentre “in Italia – spiegaMalan – è un intervento con un bassissimo numero di richieste”. Anche sel’italico maschio continua dunque a preferire i pettorali alla chirurgia questo,però, non toglie che si sottoponga anche lui ai trattamenti chirurgici e lo fa, prima ditutto, conclude il Presidente SICPRE, per “la riduzione della ginecomastia, ovverodel seno negli uomini”.
Insomma sarà anche il grande anno del gluteo ma lecurve sul petto, tra chi toglie e chi aggiunge, resistono sempre in vetta allepassioni chirurgiche. Maschili e femminili.
Copyright foto: Istock