Chirurgia estetica: in crescita nel mondo, ma in calo in Italia
L'Italia è al settimo posto per numero di trattamenti cosmetici, ma il mercato ha subito una flessione. Colpa della crisi, secondo la SICPRE.
Il mercato della chirurgia estetica è in continua espansione. Nel 2013 sono stati eseguiti nel mondo più di 23 milioni di trattamenti cosmetici, chirurgici e non chirurgici. Sono questi i dati forniti dall'ISAPS (Società Internazionale di Chirurgia Estetica e Plastica), un'associazione che riunisce più di 2700 chirurghi plastici in tutto il mondo.
L'Italia è nella top ten dei paesi in cui si praticano il maggior numero d'interventi: il nostro Paese si classifica al settimo posto, dietro Stati Uniti, Brasile, Messico, Germania, Spagna e Colombia. Ma c'è una differenza: in questi paesi il numero di trattamenti cosmetici è in aumento, mentre in Italia anche la chirurgia estetica risente della crisi.
Secondo la SICPRE (Società Italiana di Chirurgia Plastica Ricostruttiva ed Estetica) il mercato italiano ha subito “una flessione del 46,6%” tra il 2011 e il 213, passando da 704.910 a 375,256 interventi l'anno.
«La gente va meno dal dentista, a maggior ragione va meno dal chirurgo plastico», spiega Riccardo Mazzola, presidente della SICPRE. Secondo lo specialista, infatti, la flessione non è dovuta «a una minore attenzione riservata alla bellezza, ma è piuttosto da mettere in relazione con i dati economici del nostro Paese».
La dimostrazione: per risparmiare, gli italiani sono pronti a farsi operare all'estero o in cliniche che propongono trattamenti a basso costo, «in condizioni di scarsa sicurezza». Questi dati, però, non rientrano nel conteggio dell'ISAPS.
Quali sono le procedure più richieste? Quelle chirurgiche sono lipostruttura-lipofilling, blefaroplastica e mastoplastica additiva; quelle non chirurgiche sono filler, botulino e ringiovanimento non invasivo.
Copyright foto: Istock
Il documento intitolato « Chirurgia estetica: in crescita nel mondo, ma in calo in Italia » dal sito Magazine delle donne (magazinedelledonne.it) è reso disponibile sotto i termini della licenza Creative Commons. È possibile copiare, modificare delle copie di questa pagina, nelle condizioni previste dalla licenza, finché questa nota appaia chiaramente.