Nina Moric, Anna Tatangelo... le pentite del ritocco
Una ritoccata su quattro si pente, una su cinque torna sotto i ferri. Anche perché, negli interventi di chirurgia estetica, non sempre è buona la prima. Secondo un'indagine dell'Associazione italiana di chirurgia plastica estetica (Aicpe), nel 2013, il 16% degli interventi sono stati fatti per correggere il precedente, andato male. Per la serie patti chiari amicizia lunga, la maggior parte delle pentite si è affidata troppo al cuore e troppo poco alla logica, tanto che il primo consiglio del vademecum elaborato dall'Aicpe insiste sull'importanza del consenso informato. "Un consenso che spieghi esaustivamente i rischi di ogni intervento è una testimonianza di serietà da parte del chirurgo - sottolinea Mario Pelle Ceravolo, presidente Aicpe - spesso la delusione è la conseguenza più di un fraintendimento tra le parti che di incapacità tecnica o di errori chirurgici".
Ne sa qualcosa l'attrice francese Emmanuelle Béart che tempo fa ha confessato a Le Monde di essersi rifatta le labbra a soli 27 anni, perché ''non mi piacevano, ma è stato un vero pasticcio. Sottoporsi ad un intervento è una cosa seria, di cui però non si prevedono necessariamente tutte le conseguenze, perché è qualcosa che tocca profondamente la nostra anima". Di sicuro Pamela Anderson, l'attrice dal reggiseno a taglie variabili, con la chirurgia ha costruito (con difficoltà) personalità e personaggio.
All’inizio degli anni Novanta si sottopone alla prima mastoplastica additiva che la trasforma nella formosa bagnina di Baywatch e la catapulta sulle copertine di Playboy. Ma qualcosa va storto, nel 1999 si pente e si fa togliere tutto. Cinque anni dopo cambia di nuovo idea, ritorna la superdotata di prima e ricomincia la spola tra le copertine di Playboy, Stuff e GQ Magazine. Nel 2005 il suo seno cresce ancora perché, dichiara, le nuove protesi, ancora più grandi, la fanno sentire meglio con sé stessa: è la solita storia del rapporto (conflittuale) con lo specchio e il tempo. Un cruccio che nel 2013 si è tradotto in 23 milioni di operazioni di chirurgia estetica sparse per il mondo: più di 20 milioni alle donne (87,2% del totale) e oltre 3 milioni agli uomini (12,8%). Nella classifica l'Italia è settimo posto.
Eppure, se gli interventi sono sempre di più, anche i pentiti seguono a ruota. Tra le star che non ne hanno mai fatto mistero c'è Nicole Kidman: "ho fatto una cavolata", ha ammesso quando il botulino le impediva di aggrottare la fronte; e c'è Nina Moric che ha definito i suoi seni e labbra nuovi "un errore di gioventù". C'è Tori Spelling e ci sono le ex Spice Girls Victoria Beckham e Geri Halliwell: Victoria si è fatta togliere le protesi esagerate e intervistata da VogueUK ha commentato: "Ora sono una donna completamente al naturale, eccetto che per gli anelli che ho al dito" mentre Geri, secondo il Daily Mail, è delusa dal Botox che le ha irrigidito i lineamenti e fatto venire il mal di testa. E c'è anche Courtney Love, la cantante e attrice, vedova di Kurt Cobain, che più di una volta ha manifestato il suo pentimento per i ritocchi alle labbra, chiedendo (invano) a Dio di restituirle quelle che le aveva dato, salvo poi tenersi quelle ritoccate. Un'insoddisfazione generale che ha convinto Kate Winslet, insieme alle colleghe Emma Thompson e Rachel Weisz, a fondare la Anti-Cosmetic Surgery League, la lega anti-ritocchi, per dire no al botox e "invecchiare dolcemente", senza pentimenti tardivi.
Chi bella vuol diventare un poco deve soffrire, dicono le nonne. Meglio pensarci prima, consigliano i chirurghi estetici.