Cuba: l'Hiv non passerà più da mamma a figlio. L'Oms ringrazia

Il primo luglio 2015 si ricorderà a lungo, nell’isola di Cuba. Lo ricorderà la politica, per l’annuncio ufficiale della ripresa dei rapporti diplomatici con gli States, con l’apertura delle ambasciate prevista per il prossimo 20 luglio. E lo ricorderà la sanità, con la notizia che l’isola caraibica sarà la prima al mondo a eliminare la trasmissione del virus dell’Aids da madre a figlio.

Una svolta epocale, iniziata nel 2010 e terminata oggi, con l'accesso alle terapie per le donne in gravidanza in grado di ridurre dall’attuale 15-45% di rischio di trasmissione ad appena l’1% e che dà speranza a 1.4 milioni di donne affette che, ogni anno, rimangono incinte: “Ci aspettiamo che Cuba diventerà a breve la prima di molte nazioni ad aver eliminato la malattia tra i bambini” ha spiegato Michel Sidibé, direttore esecutivo di Unaids, il programma di lotta a Hiv/Aids delle Nazioni Unite.

Il risultato della ricerca è stata resa possibile grazie alla sanità locale con il contributo dell'Oms e della Pan American Health Organization e “dimostra - prosegue Michel Sidibé - che eliminare il contagio dell’Aids è un obiettivo possibile”. La certificazione definitiva dell’Oms arriverà solo quando il Paese guidato da Raul Castro avrà dimostrato di aver raggiunto alcuni requisiti. Anzitutto quando su 100mila nascite per anno i bambini venuti al mondo con Hiv saranno meno di 50. A quel punto l’Oms riconoscerà in automatico a Cuba di aver eliminato anche la trasmissione della sifilide tra madri e figli. “È uno dei più grandi successi possibili per la salute pubblica”, ha commentato il capo dell’Oms, Margaret Chan.