Ragazza muore per aneurisma: aveva 14 anni, per i medici era stress
Ricoverata al Pertini, Maria Denisse Margherita è morta per aneurisma: i medici non hanno colto in tempo i segnali dell'aneurisma. La Procura di Roma ha aperto un'inchiesta per omicidio colposo.
Maria Denisse Margherita forse si sarebbe potuta salvare. Forse, se non avessero liquidato come "stress" quello che invece era un'aneurisma. Forse, se avessero interpretato correttamente quella crisi a scuola, al liceo Orazio di Roma, alle otto del mattino di sabato 4 novembre, quando Maria fa in tempo a dire "mi esplode la testa", poi cade dalla sedia, sbava sangue, ne perde altro dalle orecchie e viene trasportata d'urgenza al Pertini. Forse, e invece è morta due giorni dopo, al Bambin Gesù, a 14 anni.
È un forse che dannerà l'esistenza della madre, che Maria Denisse l'ha vista morire, del tutto impotente ma non rassegnata di fronte all'apparente indifferenza dei medici. È un forse su cui sta indagando la Procura dopo aver aperto un'inchiesta per omicidio colposo volta a ricostruire la vicenda e i punti che, lì per lì, fanno discutere.
Perché se non fosse stato per la madre che ha insistito tanto con i medici dell'ospedale che, pare, le abbiano domandato se la figlia non fosse stressata per l'interrogazione o se non fosse colpa del ciclo mestruale, forse Maria sarebbe morta ancora prima.
Perché, come chiarirà l'inchiesta, invece di cogliere i sintomi di un'emorragia cerebrale, invece di fare una risonanza magnetica e magari riuscire a salvare la vita a quella 14enne che continuava a perdere sangue dalla bocca e dalle orecchie, i medici le hanno infilato una flebo con una soluzione fisiologica, perdendo tempo prezioso.