Rifare il bagno: quanto costa e come risparmiare
Ristrutturare un bagno è un lavoro oneroso che prima o poi va affrontato: ecco quali sono le voci di spesa e qualche suggerimento per ridurre i costi.
Quanto costa rifare un bagno?
Premessa: se decidete di rifare un bagno è bene averne un altro a disposizione durante i lavori ma, in generale, durante i lavori di ristrutturazione (soprattutto se ci sono bambini in casa) è preferibile trovare una sistemazione abitativa differente dal momento che l’operazione è molto rumorosa e provoca moltissima polvere. Detto ciò, i costi da sostenere per rifare un bagno dipendono da diverse variabili. Anzitutto dal tipo di ristrutturazione che si ha in mente: un conto è cambiare solo i sanitari, un altro affrontare una ristrutturazione vera e propria che - oltre alla rimozione e sostituzione dei sanitari - implica la demolizione del rivestimento dei muri (in caso sia piastrellato), del pavimento e del massetto, la sostituzione delle tubature, il rifacimento dell’impianto elettrico, la posa del nuovo pavimento, l’installazione dei nuovi sanitari e la tinteggiatura (o rivestimento) dei muri. In questo caso, è buona norma calcolare un costo di 1000 euro al metro quadro. Naturalmente il costo varia sensibilmente a seconda della scelta dei sanitari.
Rifare un bagno: come risparmiare
La prima regola per ridurre i costi del rifacimento del bagno è avere le idee chiare al momento dell’inizio dei lavori: cambiare idea in corso d'opera fa lievitare la spesa. Inoltre, prima di affidare i lavori a un’impresa è buona abitudine chiedere almeno tre preventivi, meglio se corredati di rendering tecnico che non lasci nulla al caso e che tengano conto di tutte le voci di spesa.
Inoltre, per ridurre le spese, si può ricorrere ad alcuni escamotage. Per la serie: se non avete necessità di demolire il pavimento e il massetto si può optare per rivestimenti in resina o linoleum o soluzioni che possano essere posate sopra il pavimento esistente. Per quanto riguarda i muri, invece, in caso siano piastrellati, si può eliminare il vecchio rivestimento e optare per vernici impermeabili (ormai ne esistono diverse tipologie in commercio) o carte da parati ad hoc in grado di scongiurare muffe e dall’aspetto very chic. Va da sé che preferire sanitari standard a quelli di design incide al ribasso sulla spesa.
Ristrutturare un bagno: gli incentivi fiscali
Infine, nel leggere il preventivo è importante tenere conto degli incentivi fiscali sulle ristrutturazioni che premiano gli interventi più radicali: se la ristrutturazione è qualificata come manutenzione straordinaria si può beneficiare della detrazione fiscale del 50% (da spalmare in 10 anni) sulle spese affrontate. Da non sottovalutare anche l’aliquota IVA del 10% che viene applicata agli interventi di recupero edilizio.