SnapFood: l’App per premiare (e trovare) il miglior piatto

SnapFood è la prima App che mette al centro il piatto, fotografato e recensito dal cliente: il food porn diventa lo strumento per creare una guida delle pietanze che arrivano sulle tavole italiane.

Con SnapFood il piatto è l'unico protagonista della classifica. © SnapFood

Grazie a SnapFood fotografare i cibi diventa utile. Se un tempo il food porn era puro sfoggio social di prelibatezze culinarie, oggi diventa il biglietto da visita del ristorante che, grazie al piatto fotografato da un cliente, ne attira altri. L’obiettivo, infatti, è creare una vera e propria guida gastronomica delle pietanze (e non dei locali o degli chef) di tutta Italia, così da rispondere a chi, prima di uscire a cena si domanda: dove vado per mangiare la miglior carbonara della città? O la miglior pizza, o il miglior sushi, o il miglior filetto?

In tempi di sharing economy la risposta arriva dagli utenti che, dopo aver assaggiato, apprezzato e fotografato un determinato piatto, condividono la foto sull’App con tanto di voti e commenti e contribuiscono a creare una classifica. “Siamo consumatori ben informati e capaci di trovare tutto da soli - spiega Alessio Ripanti, fondatore di SnapFood -, eppure non sempre riusciamo a sfuggire alle fregature quando si tratta di mangiare bene”. Per esempio succede “di scegliere un locale ben recensito dalle normali guide e scoprire che il piatto che volevamo non gli fa onore. Noi abbiamo ribaltato il principio stesso della ricerca mettendo al centro il piatto, quindi la qualità del cibo”.

Una rivoluzione che sfrutta l’ormai conclamata attitudine (soprattutto) dei Millenials di postare gli scatti dei piatti che arrivano in tavola: “il 30% dei giovani tra i 18 e i 24 anni carica la foto del piatto che ha appena mangiato su Facebook e su Instagram - aggiunge Ripanti -. Una tendenza che coinvolge anche le fasce più adulte con percentuali in crescita”. Tradotto in numeri: SnapFood galoppa al ritmo di un migliaio di nuovi utenti al giorno che "con l’aiuto delle fotografie" raccontano i piatti "concentrandosi solo su sapore e qualità degli ingredienti" e forniscono gli indirizzi. Va da sé che "le recensioni sono tutte autentiche - assicura Ripanti mettendo le mani avanti - anche perché per caricare le foto è necessario essere geograficamente nel posto a cui si vuole dare il proprio apprezzamento".

Naturalmente la sfida all’ultimo assaggio prevede classifiche, premi e bonus anche per gli utenti più attivi dell’App che, con un solo scatto, possono decretare il successo (o meno) di un locale. Chef di tutta Italia siete avvisati: le fotografie ai vostri piatti non sono semplici fotografie.

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