Fotografare i cibi: un amore chiamato “Food Porn”

Negli ultimi anni, le foto di cibo sono diventate regine dei social, al punto da dare il via al “Food Porn”. Di cosa si tratta? Perché restiamo incantati da immagini di piatti prelibati?

Quando si parla di Food Porn non ci si riferisce alla pornografia: è un'attività che consente di creare un "desiderio alimentare" nella persona che guarda la foto di un piatto prelibato.


Ogni giorno, decine di migliaia di fotografie "amatoriali" o professionali di piatti prelibati vengono scambiate, in tutto il mondo, tramite i social network o le piattaforme dedicate. Allo stesso tempo, si fanno miliardi di "click" su siti specializzati in cucina. Per quanto riguarda i libri di ricette e le riviste dedicate, impossibile quantificarne la consultazione! Per non parlare dei manifesti, del packaging alimentare, degli opuscoli promozionali, degli spot pubblicitari, dei programmi televisivi, ecc. Una cosa è certa: le immagini di cibo sono diventate onnipresenti. Ma ciò che va considerato non è tanto la loro onnipresenza ma l’importanza che gli si accorda. Infatti, da semplici strumenti pedagogici o promozionali, sono diventati veri e propri oggetti di consumo in sé, ambiti e sfruttati per la loro capacità di stimolare la fantasia

Dall'altra parte dell'Atlantico, questa propensione al piacere visivo viene identificata negli ultimi decenni con il nome di Food Porn. Attenzione! Ciò non ha nulla a che fare con la ricerca o la creazione di immagini raffiguranti situazioni erotiche fatte di cibo o giocando sulla connotazione sessuale di determinati alimenti. Il Food Porn è un modo per costruire immagini di cibo che possano produrre in chi le guarda un desiderio alimentare e, al tempo stesso, una ricerca attiva di questo tipo di piacere visivo. Inoltre, con l'avvento dell’era 2.0, il termine Food Porn può anche indicare il fatto di condividere con tutti, via social, le immagini dei propri piatti preferiti. Su alcuni siti anglo-sassoni specializzati su questo scambio di immagini, la sfida è esplicitamente dichiarata: riuscire a far "sbavare" colui che vede l'immagine in assenza di cibo vero. E da noi? Anche se è ampiamente accettato che il cibo dia piacere, l'idea che questo tipo di attività visiva possa essere associata a un termine come "pornografia" può lasciare perplessi. Eppure, i fatti sono lì: come lo dimostra il successo delle applicazioni specializzate, noi stessi siamo i primi a sfoderare i nostri smartphone per scattare una foto a un piatto al ristorante o un dolce incrociato in una vetrina

Il Food Porn, quindi non ha nulla a che fare con l'atto di mangiare? No, non necessariamente. Ed è ciò che lo rende interessante da un punto di vista comportamentale, perchè che male c’è a divertirsi con immagini appetitose? Nulla in particolare, ma è inevitabile farsi delle domande. Com’è possibile che la contemplazione di un piatto sia diventata una vera attività a se stante? Che cosa fa sì che nelle nostre società in cui c’è sovrabbondanza alimentare, siamo così sensibili o addirittura ipnotizzati quando si tratta di immagini di piatti, di ricette di cucina o di momenti gastronomici? Lungi dal voler fornire risposte autoritarie, vogliamo semplicemente, con questa domanda, invitare tutti a riflettere...

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