Carbossiterapia: risultati, opinioni e controindicazioni
La carbossiterapia contrasta l’adiposità localizzata, la cellulite e la perdita di tonicità della cute per via di iniezioni sottocutanee di anidride carbonica.
Per migliorare il nostro aspetto, noi donne ne troviamo sempre una nuova oppure siamo pronte a rispolverare antichi trattamenti: come nel caso della carbossiterapia, oggi molto in voga ma introdotta a scopi terapeutici agli inizi del Novecento in ambito termale. Le iniezioni di anidride carbonica promettono, infatti, di ridurre il grasso in eccesso, la cellulite e le rughe.
Come funziona la carbossiterapia
Vengono effettuate delle piccole iniezioni con aghi sottili per mezzo di apparecchiature specifiche che generano biossido di carbonio allo stato gassoso e secondo metodologie protocollate. Dato che il nostro organismo produce naturalmente CO2, questa, una volta iniettata, viene riassorbita nel giro di pochi minuti attraverso il sangue ed eliminata per via respiratoria. Tuttavia il breve passaggio nella cute agisce su più livelli: attivando determinati enzimi l’anidride carbonica favorisce lo scioglimento ed il riassorbimento di grassi in eccesso, aumenta la velocità del flusso e l’apertura dei capillari, migliorando la circolazione sanguigna e incrementando la tonicità della cute.
Storia
La carbossiterapia è stata introdotta nei primi decenni del Novecento presso le terme di Royat a Clermont-Ferrand, in Francia, per curare i pazienti affetti da disturbi legati alla cattiva vascolarizzazione dei tessuti. L’anidride carbonica veniva somministrata per via transcutanea per mezzo di bagni e docce carbogassose.
Benefici
Impiegata da circa vent’anni in ambito medicale l’anidride carbonica a livello sottocutaneo è funzionale grazie alla carbossiterapia contro cellulite, rughe, smagliature, cicatrici e gonfiori con ottimi risultati. Viene praticata anche per favorire l’apparato microcircolatorio, inspessire il derma, incrementare l’elasticità della cute e, implementata con tecniche chirurgiche, è utilizzata nel body contouring.
Controindicazioni della carbossiterapia
Considerato un trattamento innocuo, la carbossiterapia non provoca embolia ed è completamente atossica. È fondamentale, però, che l’anidride carbonica medicale sia veicolata da macchinari riconosciuti dal Ministero della Salute e che vengano impiegati aghi monouso e sterili. Ci sono tuttavia delle controindicazioni della carbossiterapia in caso di: insufficienza respiratoria, cardiaca, renale ed epatica di livello avanzato, anemie gravi, diabete, cardiopatie, ipertensione arteriosa, trombosi ed è sconsigliata in caso di gravidanza.
Sottoporsi alla carbossiterapia
Un ciclo terapico va dalle sei alle dieci sedute per due o tre volte alla settimana. I costi della carbossiterapia variano dagli ottanta ai centocinquanta euro per seduta, della durata di quindici minuti. Per un ciclo medio-breve è da considerare un investimento di circa ottocento euro. I risultati della carbossiterapia, riscontrabili al termine di un ciclo, perdurano fino a sei mesi di tempo, successivamente sono necessarie dalle tre alle cinque sedute di mantenimento.