Vincitore Cover Sanremo 2017: Ermal Meta trionfa tra i Big

Nella terza serata del Festival di Sanremo 2017 Ermal Meta si aggiudica il premio per la cover e  le due coppie vengono eliminate. Mika rapisce il pubblico e Luca e Paolo risultano sottotono. 
 

Carlo Conti e Maria De Filippi durante la terza puntata di Sanremo 2017 in cui ci si sfida a colpi di cover.

 

La terza serata di questa 67esima edizione del Festival di Sanremo è stata dedicata alle cover. Cos’ è una cover? Beh, ci ha pensato Maurizio Crozza a spiegarlo agli spettatori, tornando a mostrare la sua verve che pizzica - tenuta a bada nelle prime due serate: "Una cover è una specie di rifacimento - spiega il comico - Ad esempio, il governo Gentiloni è la cover del governo Renzi, che è la cover di Berlusconi che a sua volta credeva di essere la cover di Rocco Siffredi". 

Come la seconda serataa, la terza si apre con la sfida tra quattro Nuove Proposte: ammessi alla finale Lele con Ora mai e Maldestro con Canzone per Federica. Nella quarta serata i due cantanti competeranno contro i vincitori della serata precedente: Francesco Guasti e Leonardo Lamacchia. Fuori Valeria Farinacci e Tommaso Pini (il cui look da Jack Sparrow con cappello da Supermario non suscita consensi).

La gara tra i Big può quindi cominciare. Questa terza serata, che vede i Campioni sfidarsi a colpi di grandi successi del passato, risulta essere più distesa rispetto alle due precedenti. La  vittoria è riportata da Ermal Meta per la sua strabiliante interpretazione a due voci di Amara terra mia, rifacimento ad opera di Domenico Modugno, in collaborazione con Enrica Bonaccorti, di un antico canto abruzzese, pubblicato nel 1972. La scelta di questo brano non è stata casuale: Ermal decide di cantarla perché sente il distacco dalla propria terra come una vera e propria storia d'amore che finisce, come quando ci si allontata dalla donna che si ama. La sua interpretazione è stata toccante ed originale, costruita come una sorta di duetto immaginario. Se infatti nella prima parte la sua voce è chiara e ricoscibile, la parte finale è stata cantata tutta in falsetto. L’emozione è stata davvero palpabile.  

Finita la sfida tra cover i 6 Campioni esclusi si sono sfidati nel girone eliminatorio, riproponendo i loro inediti. Ad essere eliminate definitivamente sono le uniche due coppie in gara: Raige e Giulia Luzi con Togliamoci la voglia e Nesli e Alice Paba con Do retta a te


Ospiti terza serata 

Come le due serate precedenti anche la terza è stata arricchita dalla presenza di grandi ospiti che hanno intrattenuto, emozionato e divertito il pubblico sanremese. Ad aprire la carrelata è il Piccolo Coro Mariele Ventre dell’Antoniano di Bologna che si è esibito in occasione del compleanno dello Zecchino d’oro che compie ben 60 anni (quasi coetaneo di Sanremo, insomma!). A seguire l’ostetrica 92enne Maria Pollacci parla del suo lavoro, definendono "una missione, che va fatta con amore, bontà e capacità" e l’Orquestra de Reciclados de Cateura (nata in Paraguay attorno a una discarica) suona strumenti assemblati con materiale riciclato proveniente dalla stessa discarica. Il gruppo gira il mondo come testimonial Unicef


Mika a Sanremo 

Tra i vari ospiti una nota di merito – ma anche due, tre, quattro…- non può non andare a Mika. Un vero showman a tutto tondo, affronta anche l’imprevisto riuscendo a trascinare a sé l’attenzione del pubblico. Canta, suona, balla e tiene un discorso arcobaleno in cui sotto forma di poetica metafora parla dell’accettazione: "La musica cambia il colore della mia anima. Con la musica io posso diventare blu, giallo, verde, violetto. È molto bello essere tutti i colori. E se qualcuno non vuole accettare tutti i colori del mondo e pensa che un colore è migliore e deve avere più diritti di un altro o che un arcobaleno è pericoloso perché rappresenta tutti i colori del mondo... Beh, peggio per lui. Sinceramente questo qualcuno lo lasciamo senza musica".
Dopo un breve medley di alcuni suoi successi la performance dell’artista si conclude con un omaggio a George Michael.
Mika assolutamente immenso, poetico e toccante, ma su questo non c’era il minimo dubbio.


Luca e Paolo 

Luca e Paolo alla terza serata di questo Sanremo 2017, dividono il web. C’è chi li idolatra e chi li ha trovati decisamente più in sordina rispetto alla loro presenza (fissa) del 2011. Il loro intervento (il solito botta e risposta) ha avuto come filo conduttore la paura ed è terminato con una piccola incursione di Queen Mary (che continua imperterrita i suoi "momenti da C’è Posta per te", come li ha ribattezzati il web), ma niente da fare, tutto troppo sottotono. 

Con la serata in via di conclusione sul palco ritroviamo una grande ospite internazionale: la cantante LP che interpreta due dei suoi grandi successi Lost on you e Other people. La cantante incanta la sala.

Prima della conclusione Rocco Tanica in collegamento dalla sala stampa ci regala un momento esilarante di lotta tra Wrestler e un'alquanto improbabile rassegna stampa.


Ospiti Sanremo 2017: la quarta serata

La quarta serata del Festival di Sanremo 2017 decreterà il vincitore delle Nuove Proposte e si conosceranno i nomi dei 16 Big che si sfideranno in finale sabato 11 febbraio. L’attesa sale sempre più per la gara e per gli ospiti: sul palco dell’Ariston ritroveremo Luca Zingaretti, Antonella Clerici e Marica Pellegrinelli. Ma i fari saranno tutti puntati su Virginia Raffaele, che dopo aver ricoperto il ruolo di valletta nel 2016, torna in veste di ospite.


Le pagelle della redazione 

Come di consueto, anche per le cover non possiamo esimerci dal dare un voto, eccoci quindi scaletta della terza serata di Sanremo alla mano a passare in rassegna l’interpretazione dei grandi successi portati sul palco dell’Ariston.
 

Chiara canta Diamante, brano di Zucchero del 1989. Voto: 6. Premiamo la scelta della canzone, ma l’interpretazione è stata un po’ piatta.

Ermal Meta canta Amara terra mia, di Domenico Modugno e Enrica Bonaccorti, anno 1972. Voto: 8. Interpretazione originale, soprattutto nell’impostazione a doppia voce.

Lodovica Comello canta Le mille bolle blu di Mina, brano del 1961. Voto: 3.5. Tenta l’intentabile e si schianta contro un mostro sacro proponendo una versione simil-musical del pezzo.

Al Bano canta Pregherò, brano del 1962 di Adriano Celentano, a sua volta cover di Stand by me di Ben E. King. Voto : 4. Interpretazione mediocre.

Fiorella Mannoia canta Sempre e per sempre, brano del 2001 di Francesco De Gregori. Voto: 7.5. La dama rossa è sempre elegante e sa catturare l’attenzione.

Alessio Bernabei canta Un giorno credi, hit di Edoardo Bennato datata 1973. Voto: 2. Poca personalità, poco carattere. Insomma, no.

Paola Turci canta il brano presentato da Anna Oxa proprio a  Sanremo nel 1978, Un'emozione da poco. Voto: 7.5. La grinta e l’interpretazione la fanno volare alto.

Gigi D'Alessio canta il brano di Don Backy del 1967 L'immensità. Voto: 3. Canta, con poca personalità, un pezzo che esige il massimo dell'interpretazione.

Francesco Gabbani canta Susanna, brano del 1984 di Adriano Celentano, a sua volta cover di Suzanne dei VOF de Kunst. Voto: 8. Ottima la scelta della canzone e l’interpretazione ravviva la serata.

Marco Masini canta Signor tenente di Giorgio Faletti, anno 1994. Voto: 6. Interpretazione che convince, anche se avrebbe potuto metterci più grinta.

Michele Zarrillo canta Se tu non torni di Miguel Bosé, anno 1994. Voto: 6.5. Non male l’interpretazione, ma la versione in spagnolo ha un retrogusto più accattivante.

Elodie canta il brano di Riccardo Cocciante del 1974 Quando finisce un amore. Voto: 7. Canta in maniera appassionata e con voce pulita.

Samuel canta il brano dei Nomadi Ho difeso il mio amore, a sua volta cover di una hit dei The Moody Blues del 1967. Voto: 5. Non adatta al suo timbro vocale, forse ha voluto strafare.

Sergio Sylvestre canta La pelle nera, brano di Nino Ferrari del 1967. Voto: 7. Premiamo l’autoronia. Avrebbe potuto fare di più, ma è stato penalizzato da alcuni problemi tecnici.

Fabrizio Moro canta La leva calcistica della classe '68 di Francesco De Gregori del 1982. Voto: 7.5. Bella interpretazione e canzone nelle sue corde.

Michele Bravi chiude la serata delle cover cantando La stagione dell'amore, brano di Battiato del 1983. Voto: 6. Interpretazione non malvagia, forse un po’ troppo forzato a livello espressivo.

Copyright foto: Kika Press

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