Regina Elisabetta II: il suo è un regno di zaffiro
Il 6 febbraio 1952 Elisabetta ereditò il trono da suo padre, Re Giorgio VI. Incoronata regina 16 mesi dopo, nel 2017 festeggia i 65 anni di Regno: il primo di zaffiro della storia britannica.
Regina Elisabetta II, Regina per caso
Aveva 10 anni quando lo zio Edoardo VIII abdicò per avere diritto ad amare Wallis Simpson, statunitense due volte divorziata: “Significa che diventerai Regina?”, le chiese la sorella Margaret. “Povera te”, concluse. Lei annuì e sul suo diario annotò “Il giorno dell’abdicazione”, in pieno stile Keep calm and carry on (mantieni la calma e vai avanti). Ne aveva 25 quando suo padre Re Giorgio VI morì di cancro ai polmoni cedendole il posto sul trono della Gran Bretagna. A darle la notizia fu Filippo Mountbatten, suo cugino di terzo grado, l’uomo di cui si era innamorata quando aveva solo 13 anni, che aveva sposato nel 1947 - per convolare a nozze lui dovette rinunciare a pretese di corona in Grecia - e da cui aveva già avuto già due figli, Anna e Carlo.
Il giorno che avrebbe compiuto un destino già scritto cadde di mercoledì, era il 6 febbraio 1952, Elisabetta e Filippo erano in Kenia: sedici mesi dopo, il 2 giugno del 1953 lei fu incoronata Regina all'abbazia di Westminster in una cerimonia da 4 milioni di dollari che, per la prima volta, fu ripresa dalle telecamere - ce n’erano più di 200, nonostante il parere contrario del Primo Ministro Winston Churchill -, tradotta in 39 lingue e guardata da più di 20 milioni di persone in giro per il mondo. Non per caso Elisabetta aveva fatto centinaia di prove davanti allo specchio (e due ufficiali) per imparare a portare con stile il peso della corona.
La Regina Elisabetta II e gli scandali a corte
Smantellata Clarence House - la residenza che Filippo aveva rimesso a nuovo scegliendo personalmente tende e divani nuovi - la nuova famiglia reale si trasferisce a Buckingham Palace e la vita di Elisabetta diventa quella di una Regina che dorme in una camera tutta per sé, da sola. Assume un tutore e prende ripetizioni per essere all’altezza di discutere con i ministri e i capi di Stato durante le cene ufficiali. Soprattutto, però, fa i conti con l'etichetta di corte quando è costretta a rimangiarsi la parola con la sorella Margaret, innamorata e decisa a sposare (il divorziato) Peter Townsend, lo scudiero reale. Una love story che tanto appassiona i cittadini del regno (l'affair va avanti anni, tra esili e messaggi in codice) quanto cruccia i politici che alla fine negano il permesso alle nozze dando uno schiaffo alla Regina.
Ma i tempi sono cambiati e la rigidità britannica è destinata a sbriciolarsi sotto gli occhi di Elisabetta che, nei suoi 63 anni di regno (il più longevo della storia britannica) e oltre 90 anni di vita (altro record), tra affari di stato - ha dato il benvenuto a 13 premier inglesi, ad altrettanti presidenti americani e ha visto incoronare 7 papi - Elisabetta ha dovuto fare più volte i conti con gli scandali a corte.
L’annus horribilis della Regina Elabetta II
Il 1992 fu quello che lei stessa definì “l’annus horribilis” dal momento che i matrimoni dei suoi figli esplosero quasi tutti contemporaneamente: Anna divorziò da Mark Phillips, Andrea si separò dalla moglie Sarah Ferguson e infine pure Carlo, svergognato dalle rivelazioni su Diana del libro di Andrew Morton e dalla relazione ormai di dominio pubblico con Camilla, fece le valige. Elisabetta II credeva di averle viste tutte. E invece il peggio doveva ancora venire.
La morte di Lady Diana e gli anni recenti
Il peggio arrivò il 31 agosto 1997 quando Diana morì poche ore dopo l’incidente stradale a Parigi, nel tunnel de l'Alma. Inseguita dai paparazzi, la limousine su cui viaggiava insieme a Dodi al-Fayed, andò a sbattere contro uno dei pilastri. La Gran Bretagna si svegliò distrutta, il cancello di Buckingham Palace si trasformò in una distesa di fiori, biglietti, pupazzi. Dal palazzo, però, non volò una mosca e insieme al dolore, il popolo iniziò a covare la rabbia per quella Regina così fredda e insensibile alla morte della principessa del popolo. Elisabetta aveva preferito stare al fianco di William e Harry, ai tempi poco più che bambini diventati improvvisamente orfani di madre.
Ma il Regno non lascia spazio al cuore ed Elisabetta è costretta a salutare i nipoti portati al sicuro, lontano dai paparazzi nello scozzese castello di Balmoral, a tornare a Londra e a rassicurare i suoi sudditi. Sceglie di farlo “da regina e da nonna”. Diana, disse, “era un essere umano eccezionale e piena di doti. Nei momenti belli e in quelli brutti non ha mai perso la capacità di sorridere o di ispirare gli altri con il suo calore e la sua gentilezza. Io l'ammiravo e la rispettavo per la sua energia e il suo impegno verso gli altri e - specialmente - per la devozione verso i suoi due ragazzi". Ma panta rei e il 9 aprile del 2005 Carlo e Camilla si sposano in una cerimonia che, con grande sollievo di Elisabetta, si celebra nel massimo del riserbo.
Il resto sono gli anni recenti, il matrimonio tra il nipote William e la Cenerentola borghese Kate Middleton - seguito in mondovisione da 20 miliardi di spettatori -, i loro figli George e Charlotte e i primi passaggi di consegne. Più che a Carlo, la Regina pensa a William tanto che dopo aver incaricato il giovane nipote (e consorte) di fare le sue veci nei viaggi e negli eventi di beneficenza, e dopo aver (lui) abbandonato il suo lavoro da pilota di elicotteri di soccorso in East Anglia, ora la coppia lascerà la residenza di Anmer House, nel Norfolk, per trasferirsi nella city e occuparsi degli affari di corte: la Firm, la Famiglia Reale, chiama e mentre la Regina inaugura il suo Giubileo di Zaffiro, la nuova generazione risponde.
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