Terapia di coppia, le 6 ragioni delle donne sulla fine del matrimonio
In voga tra i vip e sempre più gettonata anche in Italia, la terapia di coppia cerca di evitare la fine del matrimonio: ecco le ragioni delle donne che arrivano al punto di non ritorno.
Se “l’amore non basta”, come dice Aaron Beck, lo psichiatra fondatore della terapia cognitivo comportamentale, la psicologia aiuta. Ecco perché, prima di dichiarare il matrimonio finito, vale la pena provare anche la terapia di coppia. Sempre più glamour tra i vip hollywoodiani - pare che Nicole Kidman abbia speso 10mila dollari per un weekend con seduta a due, anzi a tre, mentre quella tra Jennifer Garner e Ben Affleck non ha dato buon esito - è il servizio più richiesto anche nei centri di psicologia italiani, con dati che crescono di anno in anno. Normale che i terapisti (soprattutto d’Oltreoceano) si siano fatti un’idea delle ragioni delle donne che arrivano al punto di non ritorno: ecco la lista delle prime sei.
Mogli frustrate, mariti assenti
Se condividere e contagiarsi è la prima regola dell’amore, molte donne al capolinea (quest’anno in Italia i divorzi hanno segnato +57%) lamentano invece l’assenza del marito e frustrazione per le responsabilità mancate. Come spiega la psicologa newyorkese Kristin Davin "sentono di portare sulle proprie spalle il peso del rapporto, di caricarsi il grosso del lavoro emotivo e d'esser costrette ad andare costantemente alla ricerca di cose nuove e insolite da fare per tenere vivo il rapporto". Se all’inizio può sembrare gratificante (attenzione alla sindrome della crocerossina) a lungo andare e senza che ci sia un ritorno, “diventa frustrante. E così dopo un po' dicono: Ma in fondo, a che pro?".
Litigare (sempre per gli stessi motivi)
John Gottman lo ripete da anni nel suo Love Lab: le liti vanno risolte e le critiche sostituite dalle lamentele altrimenti subentra il disprezzo, l’anticamera del divorzio. Quando il cambiamento non arriva, le donne pronunciano la frase tanto temuta - “non mi ascolti mai” - e il risultato è l’incremento del “risentimento reciproco, un fattore letale per un rapporto”, sottoscrive e conferma anche Olga Bloch, terapista di Rockville (Maryland). "Alla fine le donne rinunciano al rapporto e cominciano a cercare un modo per uscirne, perché restare insieme non è più un'alternativa".
Sessualità (scadente)
Purtroppo le statistiche rivelano che le donne fanno (sempre più) sesso gramo con il marito riservando agli amanti le esperienze più gratificanti. Il che, però, come sottolinea Kristin Davin, “nasconde problemi più profondi, che di solito sono da risolvere fuori dalla camera da letto”. Oppure, succede - ed è altrettanto pericoloso da un punto di vista femminile - che la coppia non trovi altra via, al di fuori della sessualità, “di manifestarsi reciprocamente dell'affettività”. A lungo andare, una vita sessuale scadente porta alla fine della storia.
Affinità elettive: queste sconosciute
Ecco la causa che, secondo i terapisti causa la fine della maggior parte dei matrimoni più longevi: prima scema la comunicazione, poi le affinità elettive, infine anche il legame emotivo si sfilaccia. "Questo aspetto in particolare - spiega Christine Wilke, terapista matrimoniale di Easton (Pennsylvania) - è in grado di rendere una moglie infelice molto più vulnerabile a un'eventuale relazione extraconiugale, andando alla ricerca di quel legame altrove". Da lì al divorzio il passo è brevissimo. Soprattutto in tarda età.
Quando il marito resta indietro
Che nella vita non si smetta mai di crescere è cosa nota, buona e giusta. “Diventa un problema concreto - sottolinea Anne Crowley, psicologa di Austin, in Texas - solo quando poi, crescendo, i partner si allontanano, e uno dei due oppone resistenza al ritrovarsi”. Una situazione che si presenta sovente ai terapisti: “Spesso la moglie si è ritrovata a spingere il coniuge verso la terapia, nel tentativo di colmare quel divario. Se però poi lui fa resistenza, questo per la coppia genera un'impasse: da un lato la moglie non vuole continuare a replicare le stesse dinamiche malsane, dall'altro lui vuole preservare lo status quo". Il rischio corto circuito è dietro l’angolo.
Divorzio: la soluzione per ritrovarsi
Il rischio della terapia di coppia è che, dopo aver compreso i problemi, constatato le mancanze, le frustrazioni ed eventuali dipendenze, le donne si rendano conto di volere di più: “preferiscono porre fine al matrimonio che sentirsi costrette ad affrontare un altro giorno, un'altra settimana o un altro anno in compagnia del coniuge e di quei problemi cronici che non si risolvono mai”, dice Winifred Reilly, terapista di Berkeley (California). Ecco perché prima di raggiungere il punto di non ritorno è importante, per lo meno, provarci.