Festival dei diritti umani - Milano: l'altra metà del cielo
Arriva a Milano la prima edizione del festival dedicato ai diritti umani. Focus della settimane: le donne (e le loro ragioni, negate).
La prima edizione del Festival dei Diritti Umani, alla Triennale di Milano, è iniziata il 3 maggio e si concluderà l’8 maggio. Con un programma pensato per sensibilizzare la cittadinanza su un tema che, nei giorni nostri, è più attuale che mai: i diritti umani, appunto. Spesso violati, ignorati, dimenticati. Vicino a noi, come in luoghi così lontani da essere presi in considerazione dal grande pubblico globale, dall'informazione e persino dai social network. Ecco quindi che ad essere proposta non è solo una accorta selezione di documentari, ma anche dibattiti, incontri, dialoghi con intellettuali e studiosi italiani e internazionali, oltre ad una mostra proposta da Amnesty International.
I (non) diritti delle donne
Filo conduttore di questa prima edizione è proprio il non-diritto di essere donna. Un mondo che costituisce la metà della popolazione umana, ma che subisce vistose, spesso aberranti violazioni dei propri diritti. Un elenco di dolore e sofferenza che spazia dalle spose-bambine alle mutilazioni genitali, dalle discriminazioni sul lavoro all’impedimento dell’istruzione. Nessuna nazione, religione o cultura esclusa. Secondo tema è invece la Tunisia, con un focus sulla nazione che, nel bacino del Mediterraneo, lotta per superare una complessa crisi politico istituzionale.
Il programma del Festival
Nelle prossime mattine al Teatro dell’Arte e al Salone d’Onore i temi saranno aperti al dibattito internazionale: il 5 maggio Libertà è partecipazione: donne e politica, confronto/dialogo tra Imen Ben Mohammed, la giovane deputata italo-tunisina eletta con Ennahada, e Nagua Alba, la più giovane deputata del parlamento spagnolo eletta con Podemos, coordinate dalla giornalista Azzurra Meringolo (e con la proiezione dei film Con i messaggi tra i capelli – Ragazze della Resistenza trevigiana di Chiara Andrich e Eco des femmes di Carlotta Piccinini). Il 6 maggio Io canto: quando la libertà viaggia con la musica, con Musteeno, fondatore di Street Arts Academy, Cecile, giovane rapper che ha partecipato all’ultimo Sanremo Giovani, e il giornalista Enzo Gentile.
Al Salone d’Onore nel pomeriggio invece si tengono dibattiti, lectio magistralis e racconti in prima persona con ospiti e testimoni internazionali. Il 4 maggio, alle 17.30, Pane e gelsomini: donne e società civile in tunisia, con l’attivista tunisina Amira Yahayaoui e Debora Del Pistoia, responsabile in Tunisia dell’ong COSPE (sarà proiettato il film Eco des femmes di Carlotta Piccinini. Il 5 maggio si parlerà di Uomini che odiano le donne: il feminicidio dentro e fuori casa, con un giornalista messicano conosciuto per le sue inchieste sul femminicidio, Sergio Gonzalés Rodrìguez, e la coordinatrice del progetto Aisha contro la volenza sulle donne, Sumaya Abdel Qader. Seguirà Dei diritti e della pena. Dialogo attorno al progetto ‘Human’, con Marco Baliani e Lella Costa. Il 6 maggio una imperdibile Lectio Magistralis di Abraham Yehoshua, dal titolo Dalle donne ebraiche alle donne d’Israele, introdotta da Giancarlo Bosetti. Il 7 maggio Belle da morire. le antiche città sfregiate dalle guerre, con la proiezione del film Palmyra, la meraviglia del deserto di Federico Fazzuoli e Elisa Greco, accompagnata dall’incontro con Andrea Carandini, archeologo e Presidente del FAI, Gabriele Nissim, Presidente Gariwo onlus e Tullio Scovazzi dell’Università di Milano – Bicocca. Sempre il 7 maggio si terrà Il buco nero dei diritti: dibattito a più voci sul Medio Oriente, un focus a più voci sui diritti violati in questa terra.
Al Teatro dell’Arte (tutti i pomeriggi fino a venerdì 6 e per l’intera giornata di sabato 7 maggio) verranno proiettati i film in concorso selezionati dall’Associazione Sole Luna – Un ponte tra le culture. Ventidue documentari, tutti recenti e molti in prima nazionale, che parleranno di diritti e di donne, migranti, omosessuali, diversamente abili. Ma anche sul diritto alla pace e a un lavoro giusto. Storie di disagio, di rivincita, di splendore femminile.
L’ingresso al Festival dei Diritti Umani è libero, fino ad esaurimento posti.
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