Fiore del deserto, il film contro l'infibulazione
Arriva nei cinema italiani il film Fiore del deserto, storia di una top-model somala che ha denunciato per prima al mondo il dramma dell'infibulazione delle bambine.
Può un fiore sbocciare nel deserto? Può una bambina nomade dai capelli indomabili, incrostati dalla sabbia, abbandonare la sua tenda per diventare una delle top model più richieste del mondo? Il rischio di accostarla ad una novella Cenerentola d'Africa è alto, quindi meglio fare chiarezza.
Quella di Waris Dirie, nel film autobiografico Fiore del deserto (di Sherry Hormann, con Liya Kebede e Sally Hawkins, UK/Ger./Austria, 2009, 120’) è una storia drammatica. Di fame e di stenti, di violenza e di abbandono. Di rinascita. E di denuncia, contro l'infubulazione.
Waris cresce nel deserto somalo, in una famiglia nomade. È ancora una bambina quando il padre vuole darla in sposa ad un vecchio ricco, e lei si ribella. Lascia gli adorati fratellini, l'amata mamma e le sue caprette per fuggire. Sopravvive a fatica al deserto e all'incertezza del futuro, finché la ritroviamo, qualche anno e molti chilometri dopo, nella caotica Londra, mentre rovista tra le pattumiere, vinta dalla fame. Incappa in una giovane commessa che dopo una iniziale resistenza l'aiuterà, fornendo calore e comprensione umana, prima ancora che aiuto e supporto. Proprio nel bar dove l'amica le consiglia di cercare lavoro come lavapavimenti viene notata dal grande fotografo di moda Terry Donaldson. L'inizio del riscatto? Piuttosto, un nuovo giro di destini e incroci, quasi incredibili, in un crescendo che la porta all'apice del successo. Lentamente si fa strada, con profondo dolore, il grande segreto che la giovane custodisce: la sua infibulazione. Aprendosi ad una cultura diversa, entrando in un mondo a lei sconosciuto, Waris comprenderà il danno che questo rito ha causato a lei, alle sue sorelle e all'intero continente. E decide di denunciarlo a tutti i livelli.Sarà la prima donna a parlare e stigmatizzare questo fenomeno in ogni sede, dalle passerelle luccicanti al Palazzo di Vetro dell'Onu. La Waris di Fiore del deserto (il titolo è lo stesso del libro scritto dalla Dirie, in Italia edito da Garzanti) è interpretata dalla modella etiope Liya Kebede, al suo esordio come attrice, per la regia dell'anglotedesca Sherry Hormann, che affronta in modo brillante il dramma sociale, stemperato dai toni di una delicata commedia. Presentato alla Mostra del cinema di Venezia ormai sette anni fa, finalmente è arrivato nelle sale italiane con Ahora! Film e con la collaborazione di K2 film. A Milano sarà proiettato allo Spazio Oberdan fino al 27 aprile.
Qui il trailer ufficiale del film.