Emancipazione della donna: Giorgia Meloni (e le altre) prese di mira
Giorgia Meloni (incinta), Virginia Raggi (madre) e Patrizia Bedori (casalinga) prese di mira dal sistema: il difficile cammino dell'emancipazione della donna.
L'emancipazione della donna passa (anche) attraverso la politica. Purtroppo (per noi italiani) non quella a cui stiamo assistendo in occasione delle candidature a Sindaco di Roma e Milano, dove il maschilismo impera e l'essere madre, pare non andare d'accordo con la capacità di ricoprire anche ruoli istituzionali. Altrimenti non sarebbero finite nell'occhio del ciclone Giorgia Meloni, leader del partito Fratelli d’Italia e Virginia Raggi, candidata del Movimento Cinque Stelle alla poltronissima della capitale. Per inciso, incinta la prima e madre di un bambino di sette anni la seconda. Dettaglio che in un paese normale verrebbe annoverato tra quelli privati. Non in Italia dove la tendenza a mescolare le carte non risparmia nessuno.
L'attacco all'emancipazione della donna-Giorgia Meloni arriva da Guido Bertolaso, l'ex capo della Protezione Civile che ambisce a diventare primo cittadino di Roma: siamo in diretta dalle telecamere di Fuori Onda, su La7, gli domandano se ha già una squadra pronta e se Giorgia Meloni sia tra le papabili vice-sindaco. La risposta spiazza tutti: "La Meloni deve fare la mamma". L'attimo di silenzio che segue induce Bertolaso a correggere il tiro ma ormai la frittata è fatta: "mi pare la cosa più bella che possa capitare ad una donna, deve gestire questa pagina della sua vita, non vedo perché qualcuno deve costringerla a una campagna elettorale che sarà feroce e poi nel momento in cui deve cominciare ad allattare occuparsi anche delle buche, del traffico dei topi.” Insomma, di cose da uomini di cui le donne non capiscono (giustamente) nulla, a quanto dice Bertolaso.
La replica della Meloni-donna emancipata non si fa attendere: "sarò mamma comunque e spero di essere un'ottima mamma, come lo sono tutte quelle donne che tra mille difficoltà e spesso in condizioni molto più difficili della mia riescono a conciliare impegni professionali e maternità. Lo dico soprattutto per rispetto loro". Va detto che fu lei per prima a mettere in dubbio la sua candidatura a Sindaco una volta annunciata (non senza creare scompiglio, durante il Family Day) la sua gravidanza: "Premetto: una gravidanza non impedisce a una donna di vivere pienamente la sua vita e il suo impegno - disse -, non è né deve essere vissuta come ostacolo, mai. Ma non c’è dubbio che una campagna elettorale che si concluderebbe al settimo mese, per un mandato che ti impegna anima e corpo mentre nasce il tuo primo figlio, ti porta a pensare che non sia la strada giusta». Insomma, "potrei candidarmi solo se non ci fosse nessun’altra soluzione possibile, solo come extrema ratio". Ad averle fatto cambiare idea, inducendola "mettere a disposizione anche la mia candidatura come gesto di amore e responsabilità" è stata la scesa in campo di Bertolaso. Che le ha risposto per le rime.
A poche ore di distanza la polemica colpisce l'emancipazione della donna-Virginia Raggi, l'avvocato 38enne candidato a Roma con il Movimento 5Stelle: "Oggi ho rilasciato un'intervista al Corriere della Sera - scrive in un post su Facebook apparso lunedì 14 marzo -. Mi hanno chiesto se posso essere allo stesso tempo mamma e sindaco di Roma. Certo che posso, come tutte le donne che lavorano farò i salti mortali". Come tutte le donne emancipate, cari uomini.
Perché nelle stesse ore si faceva sentire anche la voce dell'emancipata Patrizia Bedori che dopo aver ritirato la sua candidatura a Milano (M5s)ha deciso di "togliersi qualche sassolino dalla scarpa" in un post su Facebook che sa di emancipazione della donna: "Avete usato volutamente termini come casalinga e disoccupata per offendermi: volevo dirvi che per me non sono offese. Ci sono milioni di casalinghe in Italia e grazie a loro, le vostre madri, sorelle, mogli e compagne che ogni giorno dedicano il loro tempo con dedizione alla famiglia, ai figli, ai mariti e si fanno carico di tutta una serie di compiti per cui lo Stato è inadempiente - come la cura degli anziani - che l'Italia sta in piedi”. E ancora: "Mi avete dato della disoccupata usando questa parola in maniera denigratoria, negativa, come dire sfigata". E infine: "A Tonino Silvestri nato a Spinetoli che ha detto 'brutta grassa e obesa' 'fuori a calci nel culo' non dico niente poiché le sue parole si commentano da sole ma sopratutto si commenta la sua pagina FB. Ti voglio regalare 1 minuto di notorietà. Poi rientrerai nell'oblio. Sono generosa e ovviamente mi astengo da commenti sul tuo aspetto fisico perché io le persone le giudico da quello che sono, da quello che dicono ma sopratutto da quello che fanno". Uomini, emancipatevi anche voi e lasciate che l'emancipazione della donna vi renda persone migliori.
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