Amanda Knox e Raffaele Sollecito assolti: non uccisero la studentessa Meredith Kercher
Assolti per non aver commesso il fatto. Amanda Knox e Raffaele Sollecito non sono responsabili dell’omicidio di Meredith, la sentenza della Cassazione mette fine a 8 anni di processi.
Undici ore di camera di consiglio per mettere un punto definitivo al processo per l’omicidio della studentessa inglese Meredith Kercher, uccisa a Perugia nelle notte tra l’1 e il 2 novembre 2007: Amanda e Raffaele sono innocenti, l’unico colpevole fu l’ivoriano Rudy Guede. I fidanzatini, conclude la Quinta sezione penale della corte di Cassazione presieduta da Gennaro Marasca, non hanno “commesso il fatto” e l’unico reato del quale può essere accusata l’ex studentessa americana è quello di calunnia nei confronti di Patrice Lumumba indicato, ai tempi, come il solo responsabile di questa morte atroce. Fu una calunnia, ma la pena per il reato è già stata scontata con una condanna di tre anni.
Ecco quindi la parola fine di un processo lungo otto anni. Il padre di Sollecito, raggiunto telefonicamente dalla sorella di Raffaele, presente in aula durante la sentenza, scoppia in un pianto liberatorio: "Un lunghissimo abbraccio e un pianto a dirotto – ammette - era l'unica cosa che io e Raffaele potevamo dirci". A migliaia di chilometri di distanza uguale la sensazione di essersi finalmente svegliati da un incubo che pareva infinito. “Sono grata – ha detto semplicemente la Knox ringraziando la famiglia e chi non l’aveva mai abbandonata – di riavere la mia vita”.
La sentenza definitiva conferma quella già emessa nel 2011 quando Amanda e Raffaele, dopo essere stati condannati in primo grado a 26 e 25 anni di reclusione, furono assolti in appello. Assoluzione di fatto annullata il 25 marzo 2013 quando la Cassazione rinviò il processo al tribunale di Firenze facendo poi scattare la condanna dell’appello bis nel gennaio 2014 con oltre 28 anni di carcere per la 27enne di Shuttle e 25 anni per il suo fidanzatino dell’Erasmus.
Il capitolo adesso si chiude per l’ex coppia e, in carcere, rimane solo Rudy che, dopo il patteggiamento, sta scontando 16 anni di reclusione continuando a sostenere che sì, effettivamente si trovava nella villetta degli orrori ma non era con Meredith quando venne uccisa. Analizzando i fatti di quella notte e le prove scientifiche rinvenute sulla scena del delitto restano ancora molti punti interrogativi. Domande senza risposte. Tra tutte una: chi era con Meredith? La famiglia Kercher si dice “allibita” attraverso le poche parole di Stephanie, sorella della vittima, a cui fa eco la disperazione di una mamma che continua a non sapere cosa accadde a sua figlia negli ultimi minuti di vita. "Sono sorpresa e molto scioccata”, ha dichiarato la donna alla BBC mentre il suo legale, Francesco Maresca, confessa che non era la sentenza che si aspettavano ma "ne prendiamo atto”.
Mentre Amanda e Raffaele si risvegliano da un incubo lungo quasi un terzo della loro giovane vita, la famiglia Kercher non può fare altro che continuare a lottare per conoscere la verità. Una verità che deve rispondere prima di tutto a una domanda: chi ha ucciso Meredith Kercher?
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