Congedo matrimoniale: tutto quello che c'è da sapere
Cosa sono le ferie matrimoniali e chi può richiederle? Ecco tutto le informazioni necessarie.
Tutte le coppie in procinto di sposarsi avranno sentito parlare di licenza matrimoniale, il diritto di assentarsi dal lavoro, causa matrimonio. I preparativi ed i festeggiamenti, infatti, richiedono un impegno tale, soprattutto a ridosso della data delle nozze, difficile da conciliare con gli impegni lavorativi. Ecco ogni dettaglio.
Cos'è e a chi spetta
Secondo le leggi R. D.L. n. 1334 del 1937, per gli impiegati, ed il contratto collettivo interconfederale del 31 maggio 1941, per gli operai, il congedo matrimoniale è un permesso dal lavoro, retribuito, che spetta ai lavoratori. Permette, a chi convola a nozze, di astenersi dal lavorare per poter portare a termine l'impegno matrimoniale. L'importante è che le nozze abbiano validità civile e che entro 60 giorni dal rientro a lavoro venga mostrata una copia del certificato di matrimonio. Spetta ad impiegati ed operai, lavoratori a domicilio ed ai disoccupati che dimostrino di aver svolto un'attività lavorativa di almeno 15 giorni, nel 3 mesi successivi al matrimonio.
Tempi e richiesta
Il congedo matrimoniale consiste in 15 giorni di assenza che il datore di lavoro paga di diritto. L'inizio del periodo coincide con la data del matrimonio, ma si può usufruirne anche successivamente entro 30 giorni dalle nozze. I giorni devono essere "consumati" consecutivamente, non sono previsti, infatti, frazionamenti o proroghe. La richiesta va fatta al datore di lavoro almeno 6 giorni prima dal giorno stabilito per le nozze, ma è consigliabile muoversi, comunque, con largo anticipo, per non rischiare di perdere il diritto a causa di qualche cavillo o intoppo burocratico.
Retribuzione
Una volta effettuata la richiesta di congedo matrimoniale ed accertata la sua accettazione, la retribuzione è a carico del datore di lavoro. In particolare per gli operai subentra l'integrazione dell'Inps, che ha l'onere di versare un assegno corrispondente ad otto giorni di stipendio. L'assegno spetta ad entrambi i coniugi qualora fossero operai e viene versato al datore di lavoro come rimborso di una parte dei costi. Espediente burocratico che non interessa il lavoratore, per il quale non cambia assolutamente niente a livello legale.
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