Diabete: cure più semplici e personalizzate

Dal diabete di tipo 2, o mellito, a quello di tipo 1. Il Congresso Europeo sul Diabete ha presentato farmaci di nuova generazione, trattamenti personalizzati e scoperte inattese.


Farmaci innovativi, terapie personalizzate e insulina alien: tanti i temi affrontati dalla European Association for the Study of Diabetes.


Una terapia personalizzata contro il diabete, in modo che tenga conto delle reali necessità del paziente, sia che sia affetto da mellito che da altre forme. Queste le prospettive mediche del futuro secondo Stefano Del Prato, presidente della Fondazione Diabete Ricerca della Società Italiana di Diabetologia, che ha parlato al congresso della European Association for the Study of Diabetes (EASD) a Stoccolma. Lo specialista ha spiegato l'importanza di cercare "il farmaco giusto per il paziente giusto sulla base di un metodo ancora empirico", tenendo conto di età, peso, complicanze, durata della malattia ed educazione del paziente. Nuove frontiere saranno aperte anche dalla farmacogenetica, grazie a "marcatori genetici in grado di darci informazioni sia sulla possibilità di risposta ad un certo tipo di trattamento, sia sul possibile rischio di effetti collaterali per quella terapia".

Al congresso, nello specifico è stato presentato anche un farmaco, il dulaglutide, che sarebbe più efficace di insulina e farmaci per via orale nel tenere sotto controllo la glicemia nel diabete di tipo 2. E avrebbe anche l'effetto di favorire la perdita di peso: "I pazienti hanno perso in media due chili, un effetto molto positivo visto che tanti anti-diabetici fanno invece ingrassare; inoltre, il 65 per cento ha raggiunto l’obiettivo terapeutico contro il 41 per cento dei trattati con insulina" ha spiegato il diabetologo Francesco Giorgino. Si elimina anche l'uso delle strisce per misurare gli zuccheri, perché il dosaggio del farmaco è libero. "Ma la vera novità è che basta un’iniezione alla settimana, facile e praticamente indolore. Un farmaco così semplice da usare e ben tollerato può migliorare l’aderenza al trattamento: oggi un paziente su due abbandona le cure o le segue in maniera scorretta proprio perché sono troppo complesse o ne teme gli effetti collaterali". 

Infine dal congresso una novità per quanto riguarda il diabete di tipo 1 nei bambini: potrebbe essere causato da una forma di insulina non riconosciuta dall'organismo: l'insulina alien, potremmo dire. Il team di ricercatori italiani e inglesi (della Università Campus Biomedico di Roma e della Queen Mary University di Londra) che hanno messo a punto un esame per rilevare la presenza di anticorpi non riconosciuti dal corpo, l'hanno appunto ribattezzata insulina alien e hanno spiegato che la loro scoperta potrà portare a nuove strategie di trattamento contro questa patologia autoimmune, nella quale il pancreas non è più in grado di produrre l'insulina.

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