Siria, il miracolo dei medici: nasce con una scheggia di proiettile, è salva

Nella Siria flagellata dalla guerra, c'è spazio anche per qualche miracolo: l’ultimo quello dei medici dell'Aleppo City Medical Council che hanno salvato una vita che rischiava di morire ancora prima di nascere. Perché la piccola in questione, nata con un parto cesareo, è venuta al mondo con una scheggia di un proiettile in testa, quella che aveva colpito la mamma durante un attacco missilistico. Un’operazione straordinaria che l’equipe ha documentato con tanto di selfie, video ed esito - ”Grazie a Dio la bimba e la mamma stanno bene”-, che sta facendo il giro del mondo.     

Un mondo spaccato di fronte a un’emergenza scatenata dalla guerra dell’Isis in Iraq e in Siria, dalla confusione in Libia, spaccata dalle milizie islamiche e ancora molto lontana dalla pace. Un esodo che la politica europea non sa come gestire e per ora rimbalza da un confine all’altro: da quello greco, turco e italiano, dove si muore nelle acque, a quello croato, dove i bus trasportano vite umane stremate, a un passo dalla libertà, a quello ungherese, di filo spinato, dove evaderlo costa tre anni di carcere. Fino a quello austriaco, su altri bus, e poi a piedi, fino a quello tedesco. Sognando quello americano, il più ambito, da quando il 20 settembre, il Segretario di Stato John Kerry, ha annunciato il benvenuto a ben 100 mila rifugiati entro il 2017.