Richard Branson: in Virgin ferie illimitate
Il numero uno della Virgin annuncia che negli uffici di New York, Londra, Ginevra e Sydney i dipendenti potranno godere di ferie illimitate a patto che queste non riducano la loro produttività sui progetti assegnati. Si riapre il dibattito sul lavoro flessibile.
Ferie illimitate per i dipendenti della Virgin. Ecco la nuova policy, un po’ controcorrente, annunciata dal vulcanico fondatore Richard Branson che ha le idee molto chiare sul futuro tempo libero dei suoi impiegati. Il free time, dice il numero 1 della multinazionale britannica, sarà d’ora in avanti assolutamente flessibile e, in sostanza, la scelta già resa nota nel suo libro The Virgin Way diventerà presto realtà almeno negli uffici di New York, Londra, Ginevra e Sydney.
Dunque vacanze potenzialmente senza fine per i 160 dipendenti di queste quattro sedi? Sì. Cioè più o meno. In sostanza, infatti, il nuovo disegno prevede che tutti siano liberi di prendersi le vacanze che vorranno, in qualsiasi momento dell’anno, facendo però ben attenzione che le suddette ferie non incidano sui progetti ai quali stanno lavorando. Insomma prima il dovere e poi il (lunghissimo) piacere.
L’innovativa proposta stupisce il mondo, volando diritta tra le discussioni di tendenza sul web, ma non si tratta – in realtà – di una policy completamente nuova. Nata, come racconta lo stesso Branson, da un suggerimento della figlia e di Netflix, dove è già realtà, ben si sposa – per esempio – con i nuovi diktat che caratterizzano il cosiddetto lavoro flessibile dove gli orari standard esistono sempre meno ed è ormai possibile mettersi “alla scrivania” dove, come e quando risulta più comodo.
Funzionerà questo nuovo modello di tempo libero a fronte di lavoro sui progetti? Evidentemente non è dato sapere e nemmeno il boss di Virgin ne ha la certezza tanto che, prima di inserire questo nuovo punto all’interno del regolamento aziendale ai quattro angoli del mondo, ha deciso di prevedere un periodo di prova "appena" in quattro sedi. Nel frattempo, comunque, la fiducia non manca e Branson si dice convinto che i suoi impiegati “non abuseranno della possibilità offerta” ma la sfrutteranno per essere più rilassati, creativi, motivati e soprattutto responsabili.
Progetti lasciati a metà prima delle (sospiratissime) ferie? Non capiterà mai più e questo dà il via a una nuova serie di interrogativi: il mondo delle vacanze flessibili non avrà come conseguenza il super lavoro dei dipendenti più responsabili (o, semplicemente, peggio organizzati) che potrebbero decidere di non fermarsi mai per limitare al massimo gli arretrati? I 160 dipendenti “cavie” dimostreranno se questo rischio è realtà. La prova ha inizio.
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