Il Diamante non era pazzo: Syd Barrett aveva la sindrome di Asperger
Syd Barrett, il "diamante pazzo", soffriva di schizofrenia o di sindrome di Asperger? Una nuova ricerca, italiana, ipotizza che lo storico fondatore dei Pink Floyd fosse affetto da una leggera forma di autismo.
Il titolo della ricerca dedicata al celebre musicista parte con una domanda: Syd Barrett: was he suffering from schizophrenia or Asperger's syndrome? (Syd Barrett soffriva di schizofrenia o di sindrome di Asperger?). Al suo interno gli autori, il presidente di Peter Pan Onlus Mario Campanella e la psichiatra Donatella Marazziti ipotizzano chiaramente la risposta: Asperger. Sulla rivista Clinical Neuropsychiatry si riporta infatti la teoria sullo stato di salute del fondatore dei Pink Floyd, morto nel 2006, già anticipata diversi mesi fa da qualche agenzia.
Syd Barrett, che abbandonò il gruppo nel 1968 prima del successo mondiale, tentò la via del solista e poi scomparve, aveva sempre avuto una serie di problemi noti, quasi quanto il suo incredibile talento. Al suo ritiro dalle scene si ipotizzarono subito le teorie più disparate, ma la più accreditata, pur tenendo conto dell'abuso di droghe, era quella di una forma di schizofrenia. Una diagnosi da sempre misteriosa, perché imperscrutabile era la vita del genio. E perché se è vero che i migliori se ne vanno giovani, anche se morto a 60 anni Barrett era di fatto scomparso a 30, per andare a vivere come un auto-recluso con madre e sorella, nella loro casa di Cambridge.
"Gli studi che abbiamo condotto fanno propendere decisamente per un Asperger a basso funzionamento, una patologia dello spettro autistico che può portare a ritiro sociale. L'esame di review clinico sull'uomo che ispirò straordinari successi come 'Whish You Where Here' e 'Shine on You Crazy Diamond' parla di stereotipie, andatura storicamente ondeggiante nel passo, repulsione rispetto alla luce, introiezione massima". La schizofrenia del crazy diamond (diamante pazzo, così lo chiamava la band), nel corso del lavoro pubblicato, viene smentita: non ci fu alcun ricovero e non ci sono prove stati allucinatori.
Combaciano invece altri indizi, visto che l'Asperger comporta, "nelle forme che non consentono adattamento, un progressivo ritiro sociale, una introiezione parossistica, l'avversione costante per le luci". In particolare, molti tratti di Asperger secondo gli autori sono riconducibili già a prima del suo ritiro sociale: "La sinestesia, la sua passione per i colori, il portamento ondulante tipico degli aspergeriani, l'isolamento, l'attrazione per la pittura fanno propendere per l'ipotesi dell'Asperger. L'Asperger può essere ad alto funzionamento sociale ma, nella fattispecie, fu complicato da un uso smoderato di droghe e dalla co-presenza di un disturbo di personalità di cluster A". Tra i disturbi di cluster A si trovano il comportamento schizotipico, schizoide, paranoide.
Malattia enigmatica per una altrettanto misteriosa leggenda del rock.
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