Massaggio thailandese: cos'è, come si fa e quali sono i benefici
Il massaggio tradizionale thailandese ha origini antichissime: era praticato dai monaci buddisti ben 2500 anni fa.
Le origini del massaggio thailandese, che in Thailandia è considerato una branca della medicina tradizionale locale, non sono ben definite, anche perché potrebbe essere stato influenzato dalla medicina ayurvedica indiana, dallo yoga (per lo stretching) e dalla medicina tradizionale cinese (per quanto riguarda la digitopressione). Una teoria indica il medico e seguace di Buddha Jivaka Kumar Bhacca come suo fondatore: pare che, seguendo la divinità durante i suoi spostamenti, abbia assimilato nozioni di medicina ayurvedica e di quella tradizionale cinese creando nel tempo una sua propria tecnica di massaggio.
Una caratteristica di questo massaggio, rispetto ad altri, è che non prevede l’utilizzo di oli e ha una durata di circa due ore, anche se alcune varianti arrivano persino a toccare le tre ore: ci vuole molta energia e forza anche da parte del massaggiatore, che compie una specie di ‘danza’, tanto sono fluidi e aggraziati i movimenti, sopra la persona che viene massaggiata.
La teoria
Il massaggio thailandese si basa sulla credenza che il corpo umano sia solcato da una sorta di canali, detti meridiani, in cui scorre incessantemente l'energia vitale, che funge da ‘benzina’ per gli organi interni e li mantiene sani e attivi. Ma può accadere che uno o più di questi meridiani si blocchi per fattori fisici o psicologici e, allora, l’organo non riceve il suo nutrimento, indebolendosi e perdendo il suo stato di benessere. Se questa condizione dovesse persistere, l’organo potrebbe anche ammalarsi gravemente. Scopo di questo massaggio è, quindi, riuscire a “sbloccare” questi canali e permettere una corretta e libera circolazione energetica, del sangue e linfatica, affinché l’organismo metta in atto principi di autoguarigione.
Come si fa il massaggio thailandese
La persona che deve ricevere il massaggio, si colloca su un materassino in tessuto naturale, come lana o cotone, appoggiato a terra e non eccessivamente morbido. L’abbigliamento di entrambi i soggetti coinvolti nel massaggio deve essere costituito da indumenti morbidi, comodi e traspiranti, proprio per non ostruire ma favorire i movimenti che massaggiatore e massaggiato (che dovrà essere sempre coperto anche per mantenere i muscoli caldi) assumeranno durante la seduta. Il massaggio thai ha inizio con digitopressioni (con i soli pollici), compressioni (con l'intero palmo delle mano) e movimenti soft che aumentano di intensità man mano che si va verso il “cuore” del massaggio: a volte si può provare anche un po’ di fastidio o persino un leggero dolore, ma è considerato normale, a meno che non arrivi a livelli elevati.
Il massaggio comincia con il terapista, in totale silenzio, che si inginocchia accanto al paziente e comincia il lavoro, coordinandosi al suo respiro per “portarlo” a uno stato di armonia e benessere. Dopo una fase introduttiva e delicata, il massaggiatore passerà a stiramenti e pressioni, che aumentano l’attività vascolare e favoriscono l’espulsione di scorie e tossine dal corpo, utilizzando tutto il suo corpo: spalle, mani, gomiti, ginocchia e piedi. Il corpo viene “lavorato” e manipolato dal massaggiatore mediante massaggi alla cervicale, stiramenti e torsioni della schiena, delle braccia, delle gambe e dei piedi e riflessologia plantare. Alla fine del massaggio, il paziente avverte una sensazione di relax completo misto a una sferzata di energia.
Benefici
Il massaggio thailandese è indicato per chi soffre di stress, nevralgie, mal di schiena, dolori muscolari e articolari, malessere generale e insonnia. Dopo una seduta, infatti, i muscoli sono rilassati e c’è uno stato di totale benessere fisico e mentale. Per la sua azione sul sistema linfatico, grazie alle digitopressioni, c’è un miglioramento della salute della cute, che sarà più luminosa, e della pelle a buccia d’arancia, che risulterà più liscia. Il corpo risulterà più elastico e flessibile. In generale, questa disciplina è molto apprezzata perché scioglie le articolazioni, rilassa e decontrae i muscoli e allevia i dolori muscolari, migliora la postura di schiena e spalle, riattiva la circolazione venosa e linfatica e fa bene alla cervicale.
Controindicazioni
Il massaggio thai andrebbe evitato in caso di osteoporosi, processi tumorali, flebite, vene varicose, disturbi cardiaci, ernie discali e iatali, ipertensione arteriosa, fratture, gravi infiammazioni o ferite e ai pazienti che abbiano subito interventi chirurgici negli ultimi sei mesi o che siano in stato di gravidanza.