Parigi: la difficile vita delle donne in metropolitana

L'attrice Camille Regnier ha fotografato un uomo che si masturbava sulla metro di Parigi e poi l'ha postata su Facebook, esausta per le continue aggressioni che, lamentano i parigini, sono all'ordine del giorno. La polizia l'ha contattata e l'uomo è stato identificato. 

Camille Regnier ha alzato gli occhi mentre era in metropolitana e ha fotografato quello che ha visto: un uomo intento a masturbarsi.


Per i parigini, questa non è (quasi) una notizia. L’attrice francese Camille Regnier, 21 anni, viaggiava sulla metropolitana quando ha alzato gli occhi e si è trovata a tu per tu con un tizio intento a masturbarsi. Camille non si è scomposta, ha preso il suo smartphone, lo ha fotografato e ha postato l’immagine su Facebook che, in pochi minuti, ha iniziato a rimbalzare da una bacheca all’altra. Decine, centinaia, migliaia. Finché è finita anche sotto gli occhi della Polizia che l’ha contattata. Il giorno dopo gli inquirenti hanno identificato l’uomo, tuttavia, hanno voluto precisare che la decisione di pubblicare la foto online resta un “gesto controverso”.

Alla faccia dei gesti controversi, Camille risponde per le rime: “Sono stanca di quello che capita in questa città. Ieri sono stata aggredita da un gruppo di ragazzi, oggi è successo questo. Se dovessi denunciare alla polizia questi fatti tutte le volte che succedono passerei la vita in commissariato”. L’attrice non intende tollerare oltre: “Cerco sempre di non guardarli negli occhi. Perché non c’è rispetto? Devo subire le perversioni di questi malati solo perché sono una donna? Sono stanca”.  

Per la legge francese l’esibizionismo è considerato “aggressione sessuale” e di questi tempi a Parigi l’aria che tira non è delle migliori: gli studi dicono che le discriminazioni di genere così come gli attacchi sessuali sono all’ordine del giorno per le donne che viaggiano con i mezzi pubblici. Che, in un mondo social, hanno deciso di fare da sé. E hanno fatto (almeno) per tre: la fotografia di Camille ha fatto il giro del web, la denuncia via Facebook, ha scavalcato la burocrazia.

Copyright foto: Facebook@Camille Regnier
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