#SingleBecause: i cuori solitari 2.0 divisi tra serie tv, social e band

L’hashtag #SingleBecause scatena  i cuori solitari 2.0 che dichiarano come tra serie tv, social e band (One Direction) in testa, l'essere single sia una scelta, più che una conseguenza. Sarà la vecchia storia della volpe e dell'uva?

Alla provocazione #SingleBecause migliaia di fangirl hanno dichiarato che dopo gli One Direction nessun uomo regge il confronto.


Come le api sul miele. L’hashtag #SingleBecause scatena su Twitter cinguettii a tutto spiano da tutto il giorno, da tutto il mondo. Il 3 luglio 2015, il mondo dei cuori solitari 2.0 si lascia andare per di più all’ironia: “non posso sposare i miei idoli, non posso sposare il letto, non posso sposare il cibo, non posso sposare il Wi-Fi” (Le nonne swaggy); “Mi innamoro di persone famose/gay/che esistono solo nei libri o nei film” fa notare Sara che in un altro post specifica: “La mia vita si riassume in: 1. BAND 2. CIBO 3. SERIE TV 4. LIBRI 5. TORNA AL PUNTO 1 E RIPETI". Qualcuno cede allo sconforto:c'è solo tanta stupidità che sceglie altrettanta stupidità…” (Fab!o), qualcun altro lancia l’amo, sia mai che nella rete qualcuno abbocchi: “I’m #SingleBecause cerco una persona che si sappia distinguere, faccia perdere la razionalità e sia l'unica nel mio cuore..”(Francesco Capone). C’è pure chi prende a prestito gli endecasillabi più famosi della letteratura: “Potrei dir che fu colpa di Beatrice per non ammetter che son stato grullo e non fu lei ad agir da meretrice” (Dante Alighieri, l’utente, a meno che non si sia reincarnato l’amore della Divina Commedia). 

Tutto sommato, nell’Italia dove vivono 7,1 milioni di single, vince il buon umore. Al bando il vittimismo, c’è chi si bea che con i tempi che corrono c’è di meglio. Serie tv in testa: “avete presente quando una persona dedica il tempo libero a un ragazzo? Io no poi rimango indietro con le serie tv” fa notare Matilde Armstrong a cui fa eco una pletora di utenti che, lungi dalla Bridget Jones del 2001 che divorava gelato con il cuore distrutto davanti allo schermo, si godono la compagnia con il loro privato appuntamento serale. Seguono i social, la Nutella, la pizza, il gelato e gl’immancabili One Direction, che meritano una menzione ad hoc perché le loro foto intasano la bacheca: “gli standard di una directioner sono alti, molto alti” constata Manu, che sintetizza il pensiero dell’esercito (mondiale) di fangirl che, come lei, vivono un triste presente solitario da quando gli idoli britannici annacquano tutto il resto della popolazione maschile.

Sono pochi quelli che si affliggono tipo Lyssa (“Sono super complicata e non so mai che cosa voglio”), pochi quelli che s’interrogano  (“nessuno è alla mia altezza... o forse sono io a non essere all'altezza di nessuno”) e pochi quelli che lanciano frecciate in stile “sono troppo perfettina e non apro le gambe con la facilità con cui lo fanno la maggior parte” (Serena) oppure “ogni ragazzo che incontro, o non sa fare un discorso, o mi parla con "k" e scrive con i piedi..” (gwen.) 

Molti di più quelli che si prendono in giro: “sono cessa” scrive thank you rita (che non pare cessa dalla foto del profilo); “sono simpatica ma non bella“ (IT'S MY BDAY); “ancora una stagione e la smetto, davvero” (Pink Freud). “I miei sono così abituati a sentirmi dire 'non ho un ragazzo' che potrei causare loro uno shock mortale se trovassi qualcuno” (carme); “voglio evitarvi mia madre come suocera” (I'll win distance).

D’altra parte, secondo un'indagine di eDarling i trentenni single di oggi si sentono cool, si cercano (o cercano di tenersi) un lavoro e si godono l'indipendenza come fosse una "benedizione". Basti pensare che il 41% delle imprese nate nei primi sei mesi del 2014 sono state create da under 35, ha rivelato una ricerca di Unioncamere. Insomma, per dirla con il tweet di tes: “non ci crede più nessuno al fatto che sono single per scelta, vero?”. Chi lo sa, di certo, a leggere i milioni di tweet che hanno risposto alla provocazione, il dubbio che sotto sotto si nasconda la vecchia storia della volpe e dell'uva (non ci arrivo, non la voglio), nasce spontaneo.

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