Micro appartamenti: compatti e funzionali
Dieci micro appartamenti a Torino, dieci soluzioni per sfruttare al meglio i piccoli spazi rendendoli funzionali senza rinunciare alla cura dei dettagli grazie alle trovate dello Studioata.
A Torino si sperimenta dalla notte dei tempi. Città magica, dedita all'industria, costellata di architettura e arricchita dalla cultura: la prima capitale d'Italia ha mille volti e identità che dopo le Olimpiadi Invernali del 2006 sono (finalmente) sotto gli occhi non solo dei torinesi. Quella che nel secolo scorso era considerata (solo) la città dell'industria oggi è la città che ha saputo fare delle sue (mille) risorse (sottovalutate) il suo riscatto.
"Vent’anni fa - ha detto il premier Renzi in visita lo scorso giugno -, lo dico con tutto il rispetto, nessuno avrebbe potuto immaginare che Torino sarebbe stata una capitale culturale. Torino continua a svolgere la funzione di riferimento per il Paese. Questa è la città in cui la cultura costruisce pezzi d’identità, ma anche posti di lavoro". Vedi - tanto per fare qualche esempio - il Museo Egizio recentemente ristrutturato, secondo al mondo solo dopo quello del Cairo, o il Museo del Cinema, o ancora, quello di Arte Orientale.
A Torino c'è la casa più bella del mondo, o meglio, il Building of the Year, un gioiello del barocco piemontese incoronato dal concorso di ArchDaily - il sito di architettura più visitato del mondo con 7 milioni di visite al mese, 2 milioni di fan su Facebook, 335 mila follower su Twitter - a cui hanno hanno partecipato oltre 18 mila architetti, comprese archistar e celebri studi tra i quali Renzo Piano, Jean Nouvel, Álvaro Siza e Kengo Kuma.
E a Torino lavora lo Studioata che dal 2000 catalizza le energie, l'estro e la competenza di 10 professionisti nella ristrutturazione di interni con risultati originali e inaspettati. Come quelli raggiunti nei micro appartamenti dove ad arredare e attrezzare gli spazi sono soluzioni che oltre all'estetica mirano alla funzionalità.
Vedi la Casa Studio nel cuore della città che sfrutta lo spessore del muro portante del palazzo di fine Ottocento per ospitare i servizi, liberando così la zona giorno a est e le camere da letto a ovest. Il bagno, la cabina armadio, la lavanderia e il soppalco sono assemblati con semplicità e armonia sfruttando tridimensionalmente lo spazio.
"La giovane proprietaria - spiegano dallo Studio Ata -, dopo aver lavorato per anni a Londra dipingendo trompe-l’oeil, desiderava per reazione spazi semplici, chiari e pieni di luce. Pertanto, bianco e materiali naturali sono i protagonisti: pietra di Luserna nel bagno, marmo bianco bocciardato per la cucina, metallo smaltato per l’aerea scaletta in ferro che conduce al soppalco, legno di olmo oliato per il pavimento e gli arredi, leit motiv materico di tutto l’appartamento".
Copyright foto: Studioata/Beppe Giardino
Una casa sospesa
Un micro appartamento ricavato da una porzione di un alloggio signorile: un unico spazio, nato dall’unione di tre ambienti, dove il pavimento e i soffitti voltati raccontano la distribuzione originaria.
La cucina e la cabina armadio sono nascoste in un volume centrale che arreda lo spazio, la camera da letto è sospesa, come la scala, in metallo, ancorata a sbalzo sulla muratura.
Copyright foto: Studioata/Beppe Giardino
Tre livelli in uno
Affacciata sul golfo di Alassio, in splendida posizione panoramica, una villa ottocentesca includeva, all’interno dell’ampio parco terrazzato, una piccola dépendance di 35 metri quadri che Studio Ata ha ripensato facendosi ispirare dai tipici terrazzamenti liguri della collina a cui è appoggiata.
Grazie alla scalinata rivestita in legno di teck e attrezzata che degrada in direzione del mare, c'è spazio per tutto: dentro al pavimento, infatti, si nascondono i cassettoni della zona pranzo, gli elettrodomestici della cucina, i gavoni delle provviste e i cassetti del vestiario, lasciando i 35 metri quadri di superficie dell’appartamento completamente liberi da ingombri.
Copyright foto: Studioata/Beppe Giardino
Il micro appartamento di un collezionista d'auto
La ristrutturazione di un'antica cascina in un piccolo abitato rurale offre l’occasione per riflettere sul rapporto tra innovazione e tradizione sia rispetto agli spazi dell’abitare, sia per quanto riguarda tecniche e sistemi costruttivi.
Quello che un tempo era un fienile oggi è un micro appartamento dove il soggiorno, la sala da pranzo e la cucina sono organizzati in un unico ambiente, a manica singola e completamente vetrato verso il cortile; il tetto è in legno lamellare a vista con capriate metalliche e i pavimenti sono in resina con finitura a marmorino bianco in modo tale che, laddove mancano i metri quadri, la luminosità fa il resto.
Copyright foto: Studioata/Beppe Giardino
Casa cubo
Cinquantacinque metri quadri affacciati sui tetti della città, soffitti altissimi grazie all’unione dell’ultimo piano con il sottotetto che, grazie al cubo rivestito in MDF, non si negano nessun dei confort.
“Obiettivi dell’intervento - spiegano dallo Studio Ata - erano ottenere un unico spazio con l’unione dei due livelli e definire delle aree funzionali: una zona cucina - pranzo, un soggiorno a doppia altezza e una zona notte”.
Installato nella parte centrale dell'appartamento, il cubo articola lo spazio, lo separa senza dividerlo e ospita il bagno, un armadio e gli incassi della cucina. Anche la scala per accedere alla zona notte è ritagliata nel suo volume.
Copyright foto: Studioata/Beppe Giardino
Ice Grass
La suggestiva stalla di un’antica baita di montagna, diventa Ice Grass, un micro appartamento che grazie alla struttura abitabile a forma di parallelepipedo inserita nel centro dell'ambiente, separa la zona notte da quella giorno e ospita gli ambienti della casa - cucina e bagno - senza alterarne la fisionomia.
Copyright foto: Studioata/Beppe Giardino
Un nido sotto i tetti
Un monolocale mansardato di 30 metri quadri all’ultimo piano di uno stabile del centro di Torino si trasforma nel nido sotto i tetti: gli spazi dell'abitare sono racchiusi e divisi dal cubo che contiene il bagno e attorno al quale si collocano i diversi ambiti funzionali. Il cubo diventa un elemento d'arredo, scultoreo, che regala effetti di luce e trasparenza.
Copyright foto: Studioata/Beppe Giardino
Spazio ai colori
Il restauro dei tre piani fuori terra di un edificio degli inizi dell’ 800, con la possibilità di realizzare un aumento di volumetria, diventa il tratto caratterizzante del micro appartamento dove i dettagli del fabbricato esistente - muratura portante mista in laterizio e pietra, tetto ligneo a falde e solai a volta - dialogano in maniera funzionale con le soluzioni architettoniche per ricavare gli ambienti dove i colori giocano un ruolo fondamentale.
Copyright foto: Studioata/Beppe Giardino
Iconoclasta
L'appartamento, di circa 70 metri quadri, è del tutto impermeabile agli stimoli provenienti dall'esterno. L’ambiente è quindi volutamente disadorno, semplice, quasi iconoclasta. L'unica forma espressiva sono tre materiali e tre colori: il legno chiaro, l'intonaco verniciato di bianco e la resina grigia del pavimento. Nessun'altra distrazione. La luce ovattata e accogliente favorisce la concentrazione e rende rilassante l'atmosfera.
Lo spazio è suddiviso fra una zona giorno, con cucina aperta a bancone e una zona notte con due camere passanti separate dal volume del bagno con una doccia assai spaziosa che riceve luce da una finestra da cui si scorgono il cielo e i tetti da cui, attraverso una porta a scomparsa, si accede alla lavatrice.
Copyright foto: Studioata/Beppe Giardino
Modern-antico
In uno stabile eclettico un appartamento con uno spazio unico, rivolto a ovest, che connota la zona giorno dove l’ingresso, tutt’uno con lo studio, fluisce generosamente nel soggiorno. A est, verso il cortile, sono disposte due stanze indipendenti con bagno e una cabina armadio.
Tre elementi essenziali caratterizzano unitariamente l’intervento:
il pavimento in lastre di gres porcellanato di grande formato, corre senza soluzione di continuità in ogni ambiente restituendo un’impressione di spazio dilatato e omogeneo; i muri e le volte tinteggiati di bianco favoriscono la uniforme diffusione della luce suggerendo l’astrazione delle geometrie; i pannelli in rovere usati per le scaffalature, le scrivanie, le porte scorrevoli e gli armadi a muro introducono una tonalità calda.
Copyright foto: Studioata/Beppe Giardino
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