Gli "iconoclasti" di Louis Vuitton per festeggiare i 160 anni

Per festeggiare i suoi 160 anni, Louis Vuitton ha assoldato sei artisti per la collezione "Celebrating Monogram" che sarà presentata il 7 novembre a New York.

Celebrating Monogram è un'idea di Nicolas Ghesquière, direttore creativo (in foto) e Delphine Arnault, vicepresidente di Louis Vuitton.


Se compi 160 anni devi festeggiare. E se ti chiami Louis Vuitton puoi permetterti di farlo in grande stile, magari chiedendo a grandi talenti di reinterpretare il celebre Monogram. Così è stato: Delphine Arnault, vicepresidente esecutivo e Nicolas Ghesquière, direttore creativo alla sua seconda stagione, hanno arruolato una squadra di creativi "iconoclasti" al motto di Celebrating Monogram lasciandoli liberi di creare una collezione che, guarda caso, va a ruba. Difficile immaginare il contrario visto che ci hanno messo la firma Cindy Sherman, Marc Newson, Frank Gehry, Karl Lagerfeld, Christian Louboutin e Rei Kawakubo. 

Nello specifico, Frank Gehry ha progettato la borsa "Twisted box" in cui traspare l'inconfondibile stile curvilineo, il designer Marc Newson lo zaino rivestito in pelliccia di montone che, volendo, fa le veci di un morbido cuscino. L'artista Cindy Sherman, famosa per i suoi autoritratti en travesti,  si è invece cimentata nel multitasking "Studio in a trunck", il baule che, disegnato in soli venticinque esemplari, è già andato a ruba tra gli emuli di Lady Gaga e i patiti dei selfie (vista la presenza, all'interno, di una Messanger bag per la macchina fotografica) nonostante il costo non proprio accessibile (140mila euro). Anche il lussuoso baule disegnato da Karl Lagerfeld è una matrioska: ispirato al mondo del pugilato, contiene infatti un sacco da box, una punching bag, un paio di guantoni e una cappelliera. Christian Louboutin ha invece pensato alle signore che non rinunciano a un certo stile anche quando fanno la spesa: ispirato a quello che sfoggiano nei mercati le dames parigine, il suo Shopping trolley è impreziosito da borchie dorate e un inserto in cavallino. E infine non poteva mancare una rivisitazione della tote bag di Vuitton interpretata dalla stilista nipponica Rei Kawakubo nella maniera più irriverente, con tanto di buchi tagliati al vivo che echeggiano i suoi esordi punk nel mondo della moda. 

Fondata nel 1854 a Parigi dall'omonimo imprenditore francese, la Maison che ha attraversato il millennio si è sempre saputa rinnovare. Basti pensare a quello che fece il penultimo direttore creativo Marc Jacobs quando, nel 2000, incaricò il graffitista Stephen Sprouse di rieditare in versione underground il celebre logo con le iniziali LV e il fiore a quattro petali. L'iniziativa fece gran scalpore e le vendite s'impennarono. Dopo Sprouse, nel 2003 fu la volta dell'artista Takashi Murakami che reinventò il monogramma con i colori dell'arcobaleno e nel 2007 dell'americano Richard Prince che, grazie i suoi testi, conferì l'ennesima nota estrosa al marchio. 

Non resta che aspettare il lancio del progetto "Celebrating Monogram", il prossimo 7 novembre con un evento a New York per un pubblico di super vip. Per chi se lo perdesse, c'è sempre la mostra in programma a Milano dal 27 novembre all'8 dicembre

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