Matteo Salvini a Fedez: "un anno di servizio civile". Il battibecco monta sui social

La lite tra Matteo Salvini e Fedez monta sui social. Il leader del Carroccio a Pontida liquida con "un anno di servizio civile" il rapper milanese che twitta: "Le hai prese le goccine?". Salvini contro replica mentre Piero Pelù apre un altro fronte della battaglia.

Matteo Salvini combatte molte delle sue battaglie con gli artisti (da Fedez a Piero Pelù passando per Jovanotti) via social.


Quella tra Matteo Salvini e Fedez, il leader della Lega Nord e il rapper idolo di una generazione, è una battaglia a colpi di polpastrello. Uno parla, l’altro cinguetta. Uno insulta, l’altro risponde, in un battibecco che soltanto in tempi social ha ragione di esistere visto che non ha a che fare né con la politica, né con la musica. I due non si piacciono, ormai lo sanno tutti. Fedez l'ha pure schernito nel video Non c'è due senza trash. Ma usare uno per screditare l’altro, però, non fa che screditare entrambi. 

L’ultimo episodio della saga - che ha avuto inizio nel settembre 2014, quando Fedez compose l’inno grillino per l’appuntamento che dal 10 al 12 ottobre richiamò al Circo Massimo di Roma i fedeli del Movimento 5 Stelle e rimbalzò ai tempi delle manifestazioni no Expo a Milano - risale a domenica 21 giugno, teatro lo storico raduno del Carroccio a Pontida. Matteo Salvini ha aperto le porte a tutti, perfino ai meridionali, ma a Fedez proprio no, non se ne parla. L’argomento è arrivato quando ha ringraziato quei “pochi uomini della musica e dello spettacolo che senza il paraocchi magari con il portafoglio a sinistra e il cuore in Svizzera hanno l’onestà di riconoscere che c’è qualche problema”. Personaggi come “Celentano, Jovanotti e quelli che hanno un minimo di onestà intellettuale per riconoscere che non è necessario essere compagni per cantare bene. Anzi, ci sono dei compagni che cantano da schifo e che dovrebbero andare in miniera”. La folla lo incita, Salvini si scalda ma non vuole fare nomi e cognomi, poi cede: “Volete che io di fronte e un marea umana come questa abbia, abbia tempo da perdere per Fedez?” Applausi, risate. “No, non ce la faccio: un anno di servizio civile anche per lui!". 

La risposta (piccata) del diretto interessato arriva in un tweet: "Veramente non te l'ha chiesto nessuno e nessuno ti ha cagato. Stai bene? Le hai prese le goccine oggi? Mi fai preoccupare". La contro-risposta di Salvini - a cui qualcuno deve aver detto che quel #cosodipinto, come Maurizio Gasparri aveva definito il rapper milanese, piace, e pure parecchio, alle giovani generazioni bistrattate dalla politica e quindi forse era meglio farci pace - pure. "Al signor FEDEZ, cantante, non sto molto simpatico - ha twittato -. Io sto bene fratello, non ti preoccupare. E tu come stai? E le tue amiche multinazionali, che ti arricchiscono? Ti abbraccio, e se vuoi ci facciamo una cantata insieme a Radio Padania". 

La contro-contro-risposta di Fedez si è materializzata poche ore dopo, su Facebook: "Ma se Salvini non mi nomina una volta al giorno non è contento? Ieri insultato gratuitamente a Pontida, oggi pure. AD OGNI COMIZIO ha sempre il mio nome in bocca...Ma pensare a fare il politico al posto che scatenare volutamente minacce di morte e insulti razzisti di elettori esaltati sulla mia pagina?”. 

Per chi se lo fosse perso, le cose tra Salvini e Fedez sono degenerate quando il rapper era intervenuto qualche tempo fa in una polemica scoppiata tra il leader del Carroccio e Jovanotti, alzando i toni del dibattito. Un tiepido Lorenzo Cherubini aveva criticato con un cinguettio la versione anti-multiculturale del politico il quale aveva risposto con un lapidario "Minestrone unico mondiale? No, grazie". Commento che Jovanotti aveva cercato di smorzare dicendo di trovarlo "forte nell'esposizione idee". Commento che, a sua volta, aveva dato lo spunto a Fedez per imbeccare il collega: "Quando dici 'forte nell'esposizione' cosa intendi? Gli insulti razzisti e la xenofobia?".

Come se non bastasse, tra Matteo Salvini, Fedez e Jovanotti, si è aggiunto anche Piero Pelù che, mentre il leader della Lega tuonava a Pontida, dal palco del concerto fiorentino per la Giornata del Rifugiato, Pelù suggeriva: "Ogni volta che parla di ruspe vorrei che qualche ruspa andasse alla sede della Lega per raderla al suolo. Anche a Radio Padania". Salvini apre Facebook e archiviato Fedez risponde: "Il signor Piero Pelù, cantante, ieri ha attaccato me e la Lega. 'Ogni volta che Salvini parla di ruspe, vorrei che qualche ruspa andasse alla sede della Lega e di Radio Padania per raderle al suolo'. Oh Piero, Piero, democratico compagno Piero….. Ti abbraccio e ti sono vicino, più che di ruspe hai bisogno di aiuto!". 

Insomma, come ha detto Umberto Eco quando ha ricevuto l’ennesima laurea honoris causa, “I social media danno diritto di parola a legioni di imbecilli che prima parlavano solo al bar dopo un bicchiere di vino, senza danneggiare la collettività. Venivano subito messi a tacere, mentre ora hanno lo stesso diritto di parola di un Premio Nobel. È l'invasione degli imbecilli". Ora, se la categoria “imbecillli” non si addice ai protagonisti della vicenda per i rispettivi ruoli nella società, la modalità di dibattere, non fa certo onore alle rispettive intelligenze. La critica è il sale della democrazia, i cinguettii buttati nella rete solo un effimero surrogato. 

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