Campobasso: Erika, 14 anni, morta dopo una partita di calcio

Erika Ciaramella aveva 14 anni, giocava a calcio, sabato prossimo avrebbe dovuto sostenere gli orali dell’esame di terza media. Erika non c’è più: il 22 giugno non si è più svegliata, i genitori l’hanno trovata nel suo letto della casa in via Calvario, a Campobasso, senza vita, increduli, straziati. L'ambulanza è arrivata in un attimo ma tutto era già successo e il miracolo non è avvenuto. 

La prima domenica dell’estate 2015, l'ultima dei suoi 14 anni, Erika l’ha trascorsa a Coverciano, in provincia di Firenze, dove ha giocato una partita. Poi era tornata a casa, aveva cenato, chiacchierato, raccontato. Come decine di altre volte. Ora la procura di Campobasso ha aperto un fascicolo e il sostituto Nicola D'Angelo ha disposto l'autopsia per chiarire i motivi del decesso anche se al momento si pensa a un malore nella notte.   

Davanti alla Colozza, la scuola frequentata da Erika, i compagni piangono, si abbracciano, ricostruiscono il fine settimana che ha preceduto la tragedia: erano partiti sabato sera, c’erano Erika, altri studenti, due professori e anche un medico. “Stava bene – raccontano a scuola – era felice, nulla faceva pensare a qualcosa di strano”. Il gruppo era andato a Coverciano per partecipare alla settima edizione del Grassroots Festival, ovvero “calcio per gioco”. Erano tornati domenica sera, con un trofeo da portare all’istituto per poterlo conservare insieme ad altre targhe e coppe. “Siamo sconvolti – dice una insegnante – è un fatto straziante, siamo scioccati. Non poteva capitarci una cosa peggiore”.