Allarme allergie: i pollini nel 2050 quadruplicheranno
I pollini di ambrosia quadruplicheranno entro il 2050: lo rivela uno studio europeo, che lega il fenomeno ai cambiamenti climatici.
Secondo i ricercatori che hanno lavorato al progetto europeo Atopica (Atopic diseases in changing climate, land use and air quality), ci sarà un forte aumento delle persone allergiche nei prossimi 35 anni. Questo perché nel 2050 i cambiamenti climatici faranno sì che la quantità di polline dell’Ambrosia artemisiifolia presente nell'aria sia quattro volte quella attuale. Si tratta dei pollini responsabili di riniti, congiuntiviti e asma allergica, e per questo motivo, ad aumentare, sarà anche il numero di persone allergiche.
Non solo. La stagione critica, purtroppo, si sposterà sempre più in avanti, andando a rovinare le vacanze estive, perché i mutati stati del clima determineranno anche uno ritardo nel picco di diffusione.
I ricercatori hanno fatto proiezioni matematiche e simulazioni della dispersione di semi e pollini. Unendo riscaldamento del pianeta, dovuto ad una maggiore immissione di gas serra nell'atmosfera, ai dati riguardanti produzione e rilascio dei pollini, i loro calcoli parlano, per il 2050, di una concentrazione di pollini quattro volte maggiore di quella di oggi. Una crescente presenza di anidride carbonica nell'atmosfera incrementerà infatti lo sviluppo delle piante (e quindi dei pollini), che troveranno terreno fertile anche in quelle aree del continente oggi inadatte a loro, come Gran Bretagna e Nord Europa. In altre aree, invece, già soggette al fenomeno, si potrebbe verificare una vera e propria invasione di pollini, e la pianura padana è proprio tra le aree a rischio.
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