Il mercato (redditizio) dell'insonnia

Non solo farmaci: oggi gli alleati contro l'insonnia spaziano dall'omeopatia alla tecnologia perché quello delle notti in bianco è un giro d'affari da 16 miliardi di dollari, uno tra i più redditizi. 

Dodici milioni di italiani, trenta milioni di europei e un americano su dieci passano le notti in bianco.


Se l'insonnia è una delle epidemie del Terzo Millennio, il mercato che genera è uno dei più proficui del presente e del futuro. Dodici milioni di italiani, trenta milioni di europei e un americano su dieci passano le notti in bianco per un giro d'affari che frutta 16 miliardi di dollari, tra i più redditizi. Tisane, oli essenziali, prodotti omeopatici, lampade che simulano i tramonti, app e farmaci. Solo negli States 9 milioni di persone non chiudono occhio senza un sonnifero. Per lo più - ha calcolato il Center for Disease Control and Prevention - a farne uso (e talvolta abuso) sono le donne, di razza bianche e ben istruite. Stessa storia in Italia, dove ansiolitici e sedativi vendono più del Viagra e ormai sono diventati una costante per uno su dieci

D'altra parte la fotografia scattata da un'indagine dell'Associazione europea per il disturbo da attacchi di panico (Eurodap) parla chiaro: solo un italiano su dieci ha livelli di stress nella norma, gli altri nove sono troppo stressati e metà di questi vive in condizioni psico-fisiche che rischiano di compromettere pesantemente la salute. E non solo la loro, visto che dormire 7-8 ore a notte - ha calcolato uno studio dell'istituto finlandese di Salute occupazionale a Helsinki pubblicato sulla rivista Sleep - fa bene anche alla salute degli uffici: eliminando i problemi di insonnia, disturbi del sonno o apnea notturna, si potrebbero ridurre del 28% i costi totali legati alle assenze sul lavoro.

Se i rimedi farmacologici sono (per ora) i più gettonati e solo nel 2012 sono state consumate 53,7 dosi giornaliere ogni mille abitanti con una spesa media di 9 euro a persona, le proposte alternative degli ultimi anni coprono tutti i gusti. Si va dai preparati omeopatici alla melatonina passando per le tisane già pronte e quelle preparate dall'erborista di fiducia: le erbe per dormire sono le stesse, con la valeriana e la camomilla che fanno da padrone e tiglio, melissa, passiflora e biancospino che seguono subito dopo. A cambiare sono i prezzi, decisamente più contenuti in erboristeria. Stesso discorso vale per gli olii essenziali da diffondere negli ambienti: in commercio ne esistono diversi (e costosi) ma basta un po' di gelsomino - l'ansiolitico per eccellenza - o di maggiorana, bergamotto o lavanda e l'effetto rilassante è garantito anche con il fai da te. 


Ma il nuovo alleato contro l'insonnia, in tempi 2.0, è lo smartphone, con la sua miriade di app dedicate agli infaticabili. Prima tra tutte Sleeprate, realizzata dal dipartimento di fisica medica dell'università di Tel Aviv, che non solo monitora il sonno tenendo in considerazione gli stessi parametri dei laboratori del sonno (sonno, battito cardiaco e respirazione) ma suggerisce anche un piano personalizzato per un buon riposo. Sleep as Android, invece, controlla il sonno e al mattino fa suonare una sveglia intelligente. Relax & Sleep Well è l'app firmata da Glenn Harrold, uno dei più famosi psicoterapeutici britannici esperti in ipnosi che promette di sgomberare la mente dall'ansia; Pzizz Sleep combina, invece, i suoni rilassanti con i toni binaurali e una programmazione neurolinguistica.

Last but not least, c'è la luce: lampade e lampadine che promettono sonni sereni con la cromoterapia. Ci sono le lampadine Definity Digital che sfruttano le luci a led studiate per la Nasa e la Stazione Spaziale Internazionale per permettere agli astronauti di gestire in modo naturale il ritmo di sonno-veglia; c'è Drift Light che simula il tramonto a mezzanotte e la Luna subito dopo; e c'è Sleep Coach, un piccolo proiettore che spara sul soffitto un fascio di luce blu a impulsi: per cadere tra le braccia di Morfeo basta sincronizzare il respiro. Non c'è che l'imbarazzo della scelta tenendo presente che, nel frattempo, il mercato dell'insonnia non smette di crescere.


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