Dolci e non solo: una app dice quanto zucchero serve

Zucchero, quanto ne serve? Dolci e non solo quelli, sono i primi colpevoli dell'eccesso di consumo che pare essere dannoso per la nostra salute. Ma un'app ci viene in aiuto.

Dolci, e non solo quelli, sono ritenuti i grandi colpevoli dell'obesità, in particolare quella infantile. Colpa del troppo zucchero presente in alimenti e bevande amate da grandi e piccoli, ma odiate dai medici. E dai vari ministeri della Salute, che sanno che se non mettono in riga i loro cittadini oggi, domani dovranno dare fondo alle finanze per curare le tante patologie connesse, diabete in primis, oppure problemi di cuore e persino alcuni tipo di cancro.

Ecco quindi perché in Inghilterra è nata un'app, Change4Life Sugar Smart, creata da un'agenzia del ministero della salute di Sua Maestà, il Public Health England. Funziona in modo semplice, basta fare la scansione del codice a barre del prodotto che si sta per mettere nel carrello della spesa per ricevere senza un briciolo di pietà il totale di zucchero, in cubetti (se ci si sente spiritosi) o in grammi. L'app aggiunge anche una serie di consigli, soprattutto per i cittadini del domani: ai bambini tra i 4 e i 10 anni si suggerisce infatti un consumo di 22 chili di zucchero. All'anno. Ovvero, per quelli più bravi in matematica, 5.500 cubetti, stando alla preziosa app. Tra i quattro e sei anni il consiglio è di soli 5 cubetti, cioè 19 grammi, al giorno.

Non si tratta certo della prima misura antidolcezza prevista dal governo inglese: il primo ministro Cameron, con il supporto del National Obesity Forum, sta ancora cercando di convincere gli elettori della bontà di una tassa sulle bibite, dalle quali proviene, dati alla mano, il 30% dello zucchero ingurgitato dai bambini, sottoforma di bevande gassate, succhi alla frutta e di frutta, energy drink.

Una app, notano dal Servizio sanitario nazionale, non sarà certo in grado di cambiare le abitudini dei pazienti. Ma è il modo migliore, più veloce e (si spera) più facilmente utilizzabile per un primo passo nella giusta (e più amara) direzione.

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