Forbes: 3 italiane tra le 100 donne più potenti del mondo
La donna più potente del mondo è Angela Merkel, segue Hillary Clinton poi Melinda Gates (la moglie di Bill).Nella classifica di Forbes anche Federica Mogherini, Fabiola Giannotti e Miuccia Prada.
Federica Mogherini è la prima italiana nella classifica di Forbes sulle "cento donne più influenti del mondo" nel 2015.
Angela Merkel colpisce ancora e, per la nona volta in 12 anni, finisce al primo posto dell’annuale classifica di Forbes sulle cento donne più potenti del mondo. Segue, almeno per quest’anno, Hillary Clinton la prima donna candidata a guidare gli Stati Uniti d’America, mentre al terzo gradino del podio ecco Melinda Gates, moglie di Bill fondatore di Microsoft.
Miuccia Prada, in 79esima posizione, è la seconda italiana nella classifica di Forbes.
Complessivamente le italiane in classifica sono tre. Quella più vicina alla vetta è, con il suo 36esimo posto, l’Alto rappresentante per la politica estera dell’Unione Europea Federica Mogherini, segue (79esima) la signora del Made in Italy Miuccia Prada e chiude il "podio" tricolore Fabiola Gianotti, la direttrice del Cern di Ginevra, che si piazza all’86esima posizione.
Un’occhiata alla classifica targata 2015 basta, comunque, per mettere definitivamente a tacere chi ancora guarda alle signore come al “sesso debole”. Ai primi posti ecco infatti Janet Yellen, presidente della Federal Reserve Bank americana, la 53enne amministratore delegato della General Motors Mary Barra e l’immancabile Christine Lagarde, direttore del Fondo monetario internazionale e habituée della classifica fin dalla sua prima edizione nel 2004.
Fabiola Gianotti, la direttrice del Cern di Ginevra, è la terza tra le italiane e si piazza all’86esima posizione.
Dove sono finite le dive dello star system? In coda. La prima è Beyoncé al 21esimo posto, segue Angelina Jolie al 54esimo e chiude Shakira, all’81esimo.
Cosa hanno in comune queste illustri figure femminili? Secondo la classifica il potere ma anche la determinazione e l'impegno sociale che, prima di tutto, usano per assicurare la parità di genere nel mondo del lavoro. Una parità che, per quanto ancora lontana, sembra sempre più vicina grazie a esempi di questo "genere".
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