NoExpo, altro che "figli di papà con il rolex": la protesta del marchio

NoExpo: i media, le forze dell'Ordine e il Governo li ha definiti "farabutti col cappuccio e figli di papà con il rolex". Lo storico marchio non ci sta e compra una pagina di pubblicità sul Corriere della Sera per pubblicare una lettera aperta al Governo. 

La foto al centro delle semplificazioni che hanno fatto infuriare l'ad di Rolex.


Una volta si diceva: parlatene bene o parlatene male, l'essenziale è che se ne parli. Oggi però, con la bulimia social che tutto condivide basta poco per schizzare in alto o precipitare negli abissi: così la fotografia della presunta black bloc intenta a devastare e danneggiare per le vie di Milano con un (presunto) Rolex al polso e - soprattutto - le conseguenti rampogne del governo contro "i soliti incappucciati e i figli di papà con il rolex al polso" non sono piaciute a Gianpaolo Marini, capo di Rolex Italia. Stufo delle semplificazioni, l'amministratore delegato ha comprato una pagina di pubblicità sul Corriere della Sera e ha scritto una lettera aperta al premier Matteo Renzi e al Ministro dell'Interno Angelino Alfano.

"Se personalmente - scrive  - e come cittadino di Milano, nell’occasione non ho potuto che apprezzare il sacrificio e la dedizione delle Forze dell’Ordine, debbo, invece, per la mia carica esprimere profondo rincrescimento e disappunto per l’associazione insita nelle vostre parole fra la condizione di “distruttori di vetrine” ed il fatto di portare un Rolex al polso". Anche perché negli ultimi giorni quelle frasi hanno rimbalzato per ogni dove: sul web, nei telegiornali e sui giornali.

Oltretutto, chi dice che l'orologio ritratto nelle immagini non sia la solita patacca? "Dalla qualità delle foto e dei video che sono stati diffusi dai media - continua Marini -, è altamente improbabile poter desumere un’affidabile identificazione come Rolex (e ancor più, come Rolex autentico) dell’orologio indossato dai facinorosi che stavano commettendo evidenti reati. Credo che il dettaglio dell’essere – o non essere – quest’ultimo di marca Rolex, sia obiettivamente cosa marginale rispetto al cuore delle vostre dichiarazioni".  Senza dimenticare che l'uso  del marchio come sostantivo generico e con l'iniziale minuscola, secondo il manager, svilisce la sua natura di esclusività, riducendo a simbolo negativo ciò che Marini vede, invece, come il segno di uno stile preciso.

Insomma: dai Rolex regalati dalla cricca di Mafia Capitale a quelli immortalati al polso dei black bloc del primo maggio, l’orologio di lusso più conosciuto al mondo s’è stufato di scandire i tempi della cronaca nera. Marini ricorda anche che non è elegante associare il nome di un fior di contribuente  "all’universo della violenza eversiva". Insomma: i tempi sono cambiati, è ora di finirla.

Copyright foto: Twitter@#noexpo
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