No Diet Day: la Giornata Mondiale contro l'ossessione del peso

Non è (solo) una giornata per interrompere, per 24 ore, l'impegno a perdere peso. Il No Diet Day è la festa nata per riflettere sul benessere generale del corpo e per combattere i disturbi alimentari, le ossessioni e le discriminazioni legate al peso.

Oggi si rompono gli impegni con dietista e bilancia. Ma è una giornata dedicata soprattutto alla riflessione sulle ossessioni legate alla perdita di peso.


Nel 1992 Mary Evans Young, fondatrice del ramo inglese dell'associazione Diet Breakers decise di dare vita ad una ricorrenza che aiutasse a riflettere sulle ossessioni legate al peso di ciascuno. La sua decisione, ha raccontato in uno dei suoi libri, nasceva da un episodio drammatico: "'Ho deciso di passare all'azione dopo aver visto un programma televisivo in cui delle donne si sottoponevano a interventi chirurgici per ridurre il peso, e dopo aver saputo che una ragazza di 15 anni si era suicidata perché la prendevano in giro dicendo che era grassa".

La prima edizione della festa si tenne il 5 di maggio: si trattava di un picnic ad Hyde Park, spostato a casa della donna a causa della pioggia. L'anno successivo (quando la data venne spostata al 6 maggio per evitare sovrapposizioni di feste) aderirono gruppi di persone dagli Usa al Canada all'Australia.

L'obiettivo primario di una giornata del genere non è certo difendere stili di vita errati, dato l'aumento di casi legati a obesità e diabete. Piuttosto, parallelamente, aiutare a riflettere sull'importanza del benessere completo e su come evitare diete aggressive che, dati alla mano, non portano reali benefici né in termini di peso né di umore. Ma soprattutto, eliminare quelle che sono diventate delle vere e proprie ossessioni, in grado di deformare la percezione del corpo di un uomo o una donna.

Il National Center for Eating Disorders, associazione canadese dedicata ai disordini alimentari, sul suo sito spiega che "la giornata è una grande opportunità per incoraggiare gli individui ad avere stili di vita salutari, senza l'ossessione per le taglie o il peso''. Ossessione che, riflette l'associazione su sul sito, può avere radici molto lontane nella storia di ciascuno: ad esempio, si calcola che il 30% delle bambine tra 10 e 14 anni è stata a dieta pur avendo un peso normale.

Bere acqua a sufficienza, evitare diete lampo o regimi dai dubbi risultati, a favore di una più salutare dieta mediterranea, sono comportamenti alla portata di tutti. Anche la scienza ci viene in aiuto, suggerendo quali sono i sacrifici che possono portare a reali cambiamenti nel proprio peso: ad esempio, uno studio della School of public health dell’Imperial College di Londra ha dimostrato come eliminare una bibita zuccherata al giorno permetta di diminuire fortemente il rischio di diabete (oltre che l'apporto calorico).

Anche l'attività fisica è di supporto: dai piccoli comportamenti attivi (come fare le scale) ai gesti quotidiani, ci sono molti modi per fare moto. Secondo il Journal of the American Society of Nephrology alzarsi dalla sedia ogni due minuti, se si fa un lavoro sedentario, aumenta persino l'aspettativa di vita.

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